Il ministro Franceschini rinnova il suo entusiasmo in merito all'iniziativa delle case cantoniere riviste nell'ottica di un turismo accogliente e distribuito in tutto lo stivale con una etichetta chiara.
1.300 case cantoniere saranno pronte a diventare ostelli
In occasione del Giubileo l'idea dell'ospitalità nelle vecchie case cantoniere sembra essere azzeccata per gestire con eccellenza un flusso di persone che l'Italia probabilmente non saprebbe gestire da sola.
Le case cantoniere sono strategiche per svariati motivi…in primis per la loro dislocazione. Sempre Franceschini ammette di voler gestire i flussi turistici non solo nelle mete predilette quali Venezia, Roma o San Vito Lo Capo ma anche in quelle zone ugualmente belle ma poche conosciute.
L'Italia è così colma di posti unici e allo stesso tempo poco visitati che sembra un vero peccato non promuoverli. Così le vecchie case cantoniere riusciranno a ristabilire quella rete comunicativa nel turismo che – paradossalmente – oggi in Italia ancora manca.
"Sono più di 1600 le case cantoniere a disposizione e possono diventare un brand straordinario"
UNICO PROBLEMA:
Ad oggi non si capisce come o quando verrà attuato (anche solo pubblicato) il progetto della case cantoniere. Dal Ministero, al demanio, passando per l' ANAS nessuno sa dare risposte concrete ai cittadini che vogliono accaparrarsi una casa cantoniera. Insomma… ennesima promessa all'italiana o realtà?