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Il gip di Venezia ha convalidato il fermo e ha disposto la custodia cautelare in carcere per Mohamed Gueye, il 25enne senegalese in carcere a Venezia con l'accusa di aver violentato una 15enne sull'arenile di piazza Mazzini a Jesolo. Il giovane ha ammesso di aver consumato un rapporto sessuale con la ragazzina, una minorenne triestina in vacanza nella località balneare, ma ha anche sostenuto che la giovane era consenziente. È quanto affermato dopo l'interrogatorio di garanzia da Jacopo Stefani, avvocato difensore di Gueye.

Per il legale, durante l'interrogatorio davanti al Gip l'uomo ha avuto la possibilità di dire "la sua verità, quella che fin dall'inizio voleva dire. Ritengo, stando all'esito dell'interrogatorio, che sia coerente; che il rapporto sia stato consenziente, escludendo in questo modo qualsiasi violenza sessuale. La versione da lui fornita è più coerente rispetto al corredo indiziario negli atti, più coerente anche della versione data dalla persona offesa". Il senegalese avrebbe anche chiesto notizie della moglie italiana e della figlia. Il matrimonio ha evitato a Gueye di essere espulso per una serie di reati per i quali era stato indagato e che lo avevano fatto finire in una lista di circa 350 fotografie tra le quali la 15enne lo ha riconosciuto come l'aggressore.

L'uomo è conosciuto nel mondo della malavita come "Mario", per la sua somiglianza con Balotelli e per il suo fanatismo calcistico, o più semplicemente "Momo". Dagli investigatori è definito violento e aggressivo, dotato peraltro di un fisico notevole.