Non ce l'ha fatta Nicolina Pacini, la ragazza di 15 anni colpita al volto e uccisa dall'ex fidanzato della madre a Ischitella, nel Gargano. Antonio Di Paola, questo il nome dell'assassino, dopo essere fuggito si è ucciso sparandosi con la stessa arma nelle campagne circostanti il paese. Secondo quanto ricostruito, sarebbe stata avvicinata dall'uomo: i due avrebbero discusso, poi lui ha estratto la pistola e le ha sparato in pieno volto.
È probabile che lui le abbia chiesto notizie della madre, Donatella Rago, che si trovava da un mese in Toscana per lavoro. La donna, su Facebook, non ha nascosto il suo dolore e la sua rabbia: stanto a quanto ha scritto, la figlia “era in affidamento” dai nonni “non doveva prendere il pullman visto che c’erano delle denunce in corso”. «Ho paura per mia figlia» aveva detto, secondo il Corriere della Sera, la madre di Nicolina ai carabinieri toscani circa 20 giorni fa, per denunciare di nuovo le violenze dell’ex.
Quando la Rago ha iniziato una nuova relazione, Di Paola non si è dato pace e voleva in tutti i modi tornare con lei: per questo, di recente, erano partite due denunce per minacce. “Spero che ti ammazzi bastardo lurido”, così la madre della vittima aveva scritto sui social poco dopo aver saputo delle condizioni di Nicolina. Nel tardo pomeriggio, poi, la notizia del suicidio. In un primo momento, erano apparse poco chiare le cause dell'aggressione nei confronti della 15enne, ma le notizie trapelate in seguito hanno delineato un quadro sicuramente più delicato.