“Domani è il 19 luglio, in Italia è una data simbolica. Il 19 luglio di 31 anni fa la mafia uccise il giudice Paolo Borsellino, che insieme al giudice Giovanni Falcone aveva intentato il più grande processo contro la mafia mai esistito in Italia. Sono stati due martiri della lotta alla mafia e sono anche due dei principali attori ai quali noi dobbiamo gran parte di quello che sappiamo nella lotta contro il crimine organizzato, sono stati loro ad averci insegnato quanto fosse importante combattere la mafia, combattere il crimine organizzato, anche lavorando fuori dai propri confini nazionali, con organizzazioni criminali che erano sempre più potenti e che non riguardavano più solamente le nostre società”.
Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al vertice Ue-Celac a Bruxelles. “È la ragione – ha aggiunto – per la quale 23 anni fa le Nazioni Unite hanno, proprio a Palermo nella città di Falcone e Borsellino, avviato quella che noi conosciamo come convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale e credo che questo sia un altro elemento fondamentale della nostra cooperazione, qualcosa su cui possiamo continuare a lavorare insieme perché l’Italia è riconosciuta per essere una delle Nazioni che hanno il know how maggiore, ma i risultati migliori in questa cooperazione li abbiamo ottenuti proprio con i partner dell’America Latina”.
Giorgia Meloni a Palermo
Giorgia Meloni domani sarà a Palermo per le commemorazioni della strage di via D’Amelio: alle 8.50, deporrà una corona nella caserma Lungaro davanti alla lapide in memoria dei poliziotti uccisi nella strage del 19 luglio del ’92. A seguire farà visita alle tombe di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Poi alle 10, Meloni presiederà il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, alla presenza del prefetto Maria Teresa Cucinotta, del capo della procura Maurizio de Lucia e dei vertici delle forze dell’ordine. La premier non dovrebbe invece partecipare alla tradizionale fiaccolata organizzata in serata dalla destra per motivi di sicurezza.