Si potrebbe farla pagare nella bolletta della luce la tassa più evasa d’Italia. Che oltre ad essere dunque commisurata al reddito, potrebbe essere destinata ai nuovi dispositivi elettronici come tablet e smartphone. È la novità della nuove legge Finanziaria 2015, che dovrebbe arrivare a portare nelle casse dello Stato ben 1,8 miliardi di euro solo in Canone RAI.
Un gettito che dovrebbe consentire all’azienda radiotelevisiva italiana, il necessario per tutte le sue spese.
Non si conoscono ancora i termini di applicabilità e nemmeno quanto la tassa ci verrà a costare, si presume però che per le fasce di reddito più alte non si arrivi a superare gli 80 euro, mentre è facile credere che per quelle più basse, il Governo opterà per un esenzione, totale o parziale.
Il Canone sarà imposto nella bolletta, dunque, e il Codacons è già sul piede di guerra: «si tratta di una barbarie nei confronti degli utenti, e siamo pronti ad impugnare qualsiasi provvedimento in tal senso»; chiunque non sia in possesso di un apparecchio capace di captare il segnale radiotelevisivo (quindi anche tablet e smartphone), dovrà infatti dimostrarlo, pena l’addebito diretto.
Una manovra da cui non si scampa, a meno che non siano proprio le associazioni dei consumatori e l’Authority per l’Energia a salvarci: «è una modalità impropria di riscossione ed è di difficile applicazione», ha spiegato all’Agenzia Reuters il Presidente, Guido Bortoni, seguito a ruota da Assoelettrica, nella figura del Presidente, Chicco Testa: «c'è un evidente problema di legittimità e c'è una grande complicazione burocratica, oltre a costi pesantissimi per le aziende.»
Insomma agli utenti non piace, alle aziende non piace, eppure in Parlamento hanno trovato un metodo intelligente per farci ingoiare a forza la medicina; una medicina che ancora parla di possesso del mezzo, quando in realtà serve al servizio pubblico per mantenersi a galla.
Si parla di ben 1 miliardo e 850 milioni di evasori, un dato che è più che raddoppiato tra il 2005 e il 2013; e la lente di ingrandimento si ferma proprio al Sud.
Il 96% delle imprese e il 47% delle famiglie, nel 2013, non ha versato il balzello di oltre 100 euro, previsto ogni anno dalla Rai, per il pagamento del Canone.
Era il 2012 quando la Radiotelevisione italiana S.p.A. decise di fare marcia indietro su computer e telefonini; ma da quest’anno sembra verranno coinvolti anche loro nel conteggio, e dimostrare di non averne uno sarà davvero dura.
Autore | Enrica Bartalotta