I borghi siciliani di Bisacquino, Campofiorito, Chiusa Sclafani, Corleone, Mezzojuso, Palazzo Adriano, Prizzi e Roccamena accolgono trenta nuovi splendidi murales, realizzati da 29 artisti provenienti da nove Paesi in tutto il mondo, tra il 10 maggio e il 27 giugno.
Alla call di iArt Fivas, il polo diffuso per la riqualificazione urbana delle periferie dei comuni dell’area interna di Ficuzza e della Valle del sosio”, ideato da I WORLD, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno risposto ben 65 street artist italiani e stranieri, segno che la Sicilia suscita da sempre un fascino particolare negli artisti.
Il progetto include numerose altre iniziative, tra cui la fondazione di centri culturali polivalenti, una mostra, l’installazione di NOMA, un’opera immersiva dedicata alle vittime della mafia, in collaborazione con PIF, la produzione di un docufilm, nonché workshop, attività di formazione e orientamento e strategie di marketing per la promozione del territorio.
Un tour alla scoperta delle nostre radici
Tutti i murales sono uniti da un fil rouge che racconta il territorio, l’identità e lo stretto legame con il grande cinema. Secondo Lucio Tambuzzo, ideatore del progetto, queste opere sono “trenta racconti, trenta diverse anime di uno stesso territorio, un’armonia dell’assurdo, in cui i ritratti dei grandi protagonisti del cinema mondiale dialogano al contempo con maschere tradizionali, santi, madonne, e quindi sono diverse anime del territorio, in modo tale da poter essere raccontata ad un’audience internazionale, ma nella sua parte più autentica, più vera, più viscerale”.
Tra i murales degni di nota ci sono le opere realizzate a Palazzo Adriano ispirate ad alcune delle immagini iconiche del film Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore come il lavoro di Soen Bravo che ritrae sulla facciata di una scuola il piccolo Totò, intento a guardare una pellicola e a giocare con gli altri bambini, così come i murales di Tvboy, in particolare, la scena di Alfredo e Totò in bicicletta accompagnata dalla scritta: “Qualunque cosa farai amala, come amavi la cabina del Paradiso quando eri picciriddo” e il murale che celebra Ennio Morricone e la sua emozionante colonna sonora.
“Da bambino il vostro film mi ha commosso e ispirato sognare. Grazie a voi (Giuseppe Tornatore, Totò Cascio e l’intero team di Nuovo Cinema Paradiso) ho trovato la mia strada nell’arte. Dipingere un murale a Palazzo Adriano è il mio modo di ringraziarvi per l’impatto profondo che avete avuto nella mia vita” – ha spiegato Tvboy.
Sempre ispirata a Nuovo Cinema Paradiso l’opera di Neve “Il richiamo”, dove la mamma di Totò, raffigurata al tavolo, mentre attende il figlio, dopo avergli dato la triste notizia della scomparsa di Alfredo, tocca il tema dell’attesa, delle radici e l’eterno legame con la terra natìa.
Un tema ripreso anche nel murale di ENCS18 a Prizzi, ispirato al film di Nella Condorelli “The shameful story”, che richiam il senso di appartenenza e rappresenta una giovane donna su una nave in due diversi ritagli di tempo: la partenza dalla Sicilia nei primi anni del ‘900 verso l’America e il viaggio inverso, la ripartenza dopo generazioni dall’America verso la Sicilia alla ricerca delle proprie radici.
Indimenticabile il lavoro di Mariana Duarte Santos a Bisacquino dal titolo “La vita è meravigliosa” che rappresenta una delle scene finali del classico film di Frank Capra e il murale di Mandioh a Corleone dedicato ad Al Pacino, nel ruolo di Alfredo nel film “Il Padrino” di Francis Ford Coppola grazie a cui l’attore ritrovò se stesso e il legame con la Sicilia.
C’è poi spazio anche per gli eroi dell’antimafia. A Chiusa Sclafani David Alfonso Suarez ha dedicato un murale ai giudici palermitani Falcone e Borsellino, a Corleone Loste con il suo murale ha ricordato Placido Rizzotto, il sindacalista brutalmente ucciso dalla mafia, a Campofiorito Artez ha, infine, ritratto il giornalista Mario Francese, piegato su se stesso, ma con un braccio che solleva una lampadina, faro di luce e speranza contro la mafia.
Tra gli altri temi toccati il ciclo del grano e il lavoro nei campi, gli altari di Pane di San Giuseppe, le ciliegie di Chiusa Sclafani, i giochi tradizionali che rischiano di sparire per sempre, l’omaggio al Mastro di Campo del Carnevale di Mezzojuso, alle tradizioni pasquali come il “ballo dei diavoli” e alle icone della fede greco-bizantina, così come a Gabriele Buccola, tra i primi psichiatri al mondo a intraprendere ricerche di psicologia sperimentale e fisiologica.
Da molti anni, la street art rappresenta un potente mezzo per trasformare aree urbanee, valorizzare le aree più periferiche e creare luoghi di bellezza condivisa capaci di veicolare importanti temi sociali.
I sindaci degli otto borghi coinvolti nell’iniziativa hanno accolto con grande entusiasmo l’iniziativa che apre le porte a cittadini e turisti, incrementando l’afflusso turistico. Il sindaco di Bisacquino, Tommaso Di Giorgio, il Comune capofila del progetto, ha dichiarato in proposito: “Gli artisti hanno trasformato la fisiologia dei luoghi, creando un percorso artistico e culturale. I nostri borghi sono diventati una grande pinacoteca di capolavori di street art.”
Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha elogiato l’iniziativa, definendola un’opportunità per rigenerare i territori e incrementare la loro attrattività: “Quello che continueremo a fare d’intesa con i sindaci sarà intervenire sulle municipalità aiutando a rendere i luoghi più accoglienti e anche fruibili per la stessa popolazione, oltre che per i turisti”, contribuendo a un ritorno alle radici nel segno di “un’unità non solo provinciale, ma territoriale”.
Non resta, dunque, che fare un tour tra i murales e lasciarsi ispirare dalla forza creativa di questo magnifico itinerario artistico.