Si inaugura al pubblico martedì 23 aprile, alle ore 18, il museo Vincenzo Ragusa e O’Tama Kiyohara, ospitato presso la sede centrale dell’Istituto in piazza Turba 71, a Palermo. L’esposizione è una tappa fondamentale di un lungo progetto, iniziato cinque anni fa, che ha comportato la riscoperta di un corpus della collezione museale giapponese di Vincenzo Ragusa e il riallestimento.
Alla conferenza stampa per l’inaugurazione sono intervenuti (in foto) il dirigente scolastico, prof. Sergio Picciurro, il direttore dei servizi generali e amministrativi, Loredana Garifo, il prof. Antonio Giannusa, curatore della mostra, i docenti professori Loredana D’Ippolito e Vincenzo Napoli, e Marcello Messina quale archivista. Durante l’incontro presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Vincenzo Ragusa e Otama Kiyohara – Filippo Parlatore” sono stati ringraziati i partner del progetto (Comune di Palermo, Centro Regionale Progettazione e Restauro, Unipa, Liceo italo-svizzero Freudenberg).
Per l’occasione, Poste Italiane apporrà l’annullo filatelico su catalogo e cartoline commemorative per il centoquarantesimo anniversario della nascita della scuola-museo. Tra le opere esposte si potranno ammirare due acquerelli inediti di Vincenzo Ragusa, una scultura attribuita alla scuola dello stesso scultore e tre paliotti in cuoio del sec. XVIII appena restaurati dal C.R.P.R.
L’esposizione
L’esposizione celebra il 140° anniversario della nascita del “Museo Artistico Industriale, Scuole Officine” – oggi Museo “Vincenzo Ragusa O’Tama Kiyohara”- e ripercorre l’itinerario progettuale di Vincenzo Ragusa, scultore, insegnante e collezionista tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.
Rivela inoltre un capitolo fondamentale del giapponismo in Occidente ed in particolare in Sicilia, con le opere di queste due figure di spicco, preziosi costruttori di ponti educativi che, reinterpretando lo stile e le tecniche giapponesi in un contesto occidentale, contribuirono alla fondazione nel 1884 di un “Museo-Scuola” a Palermo, nel quale fu fondamentale la presenza di maestranze nipponiche.
Oltre ad alcuni acquerelli di O’Tama, una selezione dei manufatti originariamente presenti nella collezione giapponese, tra cui lacche, ceramiche e tessuti provenienti da Kyoto e dalla Cina e campioni di carta-pelle “Kinkarakawa-gami” giapponese, sono esposte opere inedite di Vincenzo Ragusa, tra cui una scultura, disegni e fotografie del monumento equestre a Giuseppe Garibaldi e del suo busto in gesso, appena restaurate.
Nell’itinerario sarà possibile ammirare anche una significativa collezione di ceramiche, una sezione dedicata all’arte sacra, tra cui tre paliotti del XVII secolo appena restaurati, e un’ulteriore sezione dedicata all’arte del XX secolo, caratterizzata da numerose opere realizzate da allievi e docenti della Scuola, tra cui Alessandro Manzo. In occasione di questo evento, il Museo Vincenzo Ragusa O’Tama Kiyohara ospiterà dei contributi fotografici del 1909 della collezione del Dottor Adolf Hommel, provenienti dal Liceo Artistico italo-svizzero di Zurigo.