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L’attività di fontana di lava dal Cratere Voragine dell’Etna si è gradualmente affievolita fino a cessare alle dieci del mattino. Lo comunica l’Osservatorio Etneo dell’INGV di Catania. Dopo la fine dell’attività parossistica, è proseguita per circa un’ora un’attività stromboliana, anch’essa in diminuzione. La fase parossistica ha generato una colonna eruttiva alta circa 9.000 metri sul livello del mare, che si è diffusa verso est, provocando una consistente ricaduta di cenere su vari abitati dell’area orientale etnea lungo l’asse Zafferana Etnea – Giarre.

Attività stromboliana e colata lavica

Alle 08:50, l’eruzione ha prodotto una colata lavica dal cratere Bocca Nuova, con il fronte della colata che si è attestato a 3.000 metri sul livello del mare. Inoltre, sono state osservate emissioni sporadiche di cenere dal Cratere di Sud-Est, con un evento significativo alle 11:41, che si è rapidamente disperso nell’atmosfera. Personale dell’INGV è attualmente impegnato in rilievi sul campo per monitorare la situazione.

Tremore vulcanico e attività infrasonica

L’ampiezza media del tremore vulcanico ha raggiunto i valori massimi tra le 05:00 e le 08:20, con un rapido decremento successivo. Il centroide delle sorgenti del tremore era localizzato a est del Cratere Voragine a un’altitudine compresa tra 2.700 e 2.900 metri. Attualmente, il centroide è spostato verso Sud-Est a quota 2.700-2.800 metri. L’attività infrasonica al Cratere di Sud-Est è al momento debole.

Interventi di sicurezza stradale

Da tre giorni, il personale dell’Anas è impegnato nella rimozione della cenere vulcanica lungo i tratti interessati in provincia di Catania. Le squadre di Anas Calabria e Sicilia lavorano sulla tangenziale Ovest di Catania e lungo la A18Dir per garantire la sicurezza della circolazione stradale. La cenere vulcanica, infatti, costituisce un grave pericolo per la visibilità e l’aderenza dei pneumatici.

L’eruzione dell’Etna continua ad attirare l’attenzione internazionale, con turisti e media che seguono da vicino gli sviluppi dell’attività vulcanica. L’osservatorio INGV rimane in allerta per monitorare eventuali ulteriori cambiamenti nell’attività del vulcano​