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Le condizioni di salute di Totò Schillaci destano grande preoccupazione in queste ore. L’ex bomber di Italia ’90, protagonista delle “notti magiche”, secondo quanto riportato da RaiNews, è ricoverato nel reparto di Pneumologia dell’ospedale Civico di Palermo, dopo essere stato in terapia alla clinica La Maddalena. Da qualche anno, è in cura per un tumore e ha anche subito alcuni interventi.

A dare aggiornamenti è la stessa famiglia di Schillaci, attraverso gli account social: “Viste le innumerevoli chiamate da parte di molte testate giornalistiche e viste le brutte notizie che circolano, informiamo che il nostro amato Totò è in condizioni stabili ed è controllato da un’équipe di medici notte e giorno. Forza Totò”, si legge sul profilo da oltre 27mila follower. Totò Schillaci ha 59 anni ed ha già subito due interventi al colon e ha raccontato la sua malattia, le terapie, la paura al momento della diagnosi e poi il male che lo ha segnato.

Tra i tanti i messaggi di supporto che stanno arrivando in queste ore, c’è anche quello dalla fanpage di Roberto Baggio, che ha condiviso uno scatto che li ritrae insieme, con la frase di incoraggiamento “Forza Totò”.

La lotta contro il cancro e Pechino Express

Un anno fa, Totò Schillaci ha partecipato alla trasmissione Pechino Express, dopo aver chiesto consiglio ai medici. L’idea del lungo viaggio lo preoccupava, dopo due interventi al colon per un tumore, ma dopo il via libera, partì insieme alla moglie Barbara: “Quella trasmissione è stata una rivincita sulla malattia e su quello che si era portata dietro: depressione e pensieri di morte“, ha raccontato in un’intervista, tornato in Italia.

Totò Schillaci
Totò Schillaci

Amatissimo dal pubblico, l’ex bomber ha mantenuto un forte legame con la sua Palermo: “Adoro Palermo e mi dà molto fastidio vederla associata solo alla criminalità, perché offre tante cose belle. Bisogna investire sui quartieri togliendo i giovani dalle strade“, ha detto. Un impegno che ha assunto in prima persona con il centro sportivo per giovani calciatori, Louis Ribolla: “È per restituire qualcosa di quanto mi è stato dato dalla città”. Nel 2017 ha anche scelto di allenare una squadra di minori stranieri non accompagnati: “È giusto dare un’opportunità in più a chi è fuggito dalla sua terra in cerca di un futuro migliore. A me il pallone ha cambiato la vita, mi auguro che possa farlo anche con loro”.