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Nella piovosa notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969, la Natività di Caravaggio, capolavoro senza pari, veniva rubata dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo. Un crimine che ha dato il via a una delle indagini più lunghe e misteriose della storia italiana, ancora oggi senza esito. A 55 anni dal furto, l’opera rimane nella lista dei Top Ten Art Crimes dell’FBI, un simbolo di mistero e perdita per il mondo dell’arte.

“Se la memoria ha un futuro”: una nuova interpretazione artistica

Per commemorare questo anniversario, domani, 16 ottobre, alle 18, sarà inaugurata all’Oratorio di San Lorenzo l’opera “Se la memoria ha un futuro” dell’artista milanese Stefania Gesualdo. La sua residenza, organizzata dagli Amici dei Musei Siciliani, si conclude con una reinterpretazione della Natività interamente cucita a mano. Un progetto che fonde memoria collettiva e giustizia e che trae ispirazione dal libro di Leonardo Sciascia, “A futura memoria”.

Una performance tra memoria e oblio

Dopo la presentazione, Stefania Gesualdo darà inizio a una performance che evocherà la scomparsa del quadro, esplorando il tema della memoria e della perdita. L’arazzo, monumentale nelle sue dimensioni (268×197 cm), gioca con il contrasto tra luce e ombra, come nell’originale di Caravaggio, con figure umane ricamate su un fondo nero che emergono dal buio grazie ai fili di cotone perlato.

Il furto ancora irrisolto: la mafia e i misteri d’Italia

Nonostante numerose dichiarazioni da parte di pentiti di mafia, il furto della Natività resta irrisolto. Da anni, gli Amici dei Musei Siciliani mantengono viva la memoria di questo crimine, seguendo i fili sottili che legano l’opera perduta alle storie intricate della Sicilia. La Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, realizzata nel 1600, rimane una delle opere d’arte più ricercate al mondo.

L’esposizione e la performance

L’arazzo di Stefania Gesualdo sarà esposto sull’altare dell’Oratorio di San Lorenzo fino al 20 ottobre, mentre la performance terminerà il 17 ottobre. Successivamente, l’opera sarà trasferita nell’anti-oratorio, dove sarà accompagnata da un video della performance e rimarrà visibile fino al 20 novembre.