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È stata inaugurata lo scorso fine settimana la statua che ricorda Biagio, il cane del quartiere Macchitella di Gela. Biagio è morto nel mese di febbraio del 2024, dopo una lunga malattia che non gli ha lasciato alcuno scampo. Nel corso della sua esistenza è stato schivo nei confronti delle persone ma, nelle ultime fasi di vita, ne ha accettato le cure.

L’iniziativa è nata dalla volontà di mantenerne vivo il ricordo, sensibilizzando in merito all’esistenza dei cani di quartiere. I volontari dell’associazione Vita Randagia hanno commissionato allo scultore siciliano Leonardo Cumbo una statua di Biagio, installata nella Villetta Auriga di Macchitella. Proprio qui c’era la casa a cielo aperto del cane.

In Sicilia e in tutto il Sud Italia il fenomeno dei cani di quartiere è molto diffuso. In molte città e anche nei paesi, in strada vivono tanti randagi: molti di questi, abbandonati da piccoli, vanno incontro a un triste destino. Le normative di diverse regioni hanno scelto di riconoscere la figura dei “cani liberi accuditi” che, dopo la sterilizzazione e la valutazione dei veterinari delle Asl, tornano a vivere sul territorio. In Sicilia vige la legge 3 agosto 2022, n. 15.

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Biagio aveva una sua comunità di riferimento, all’interno della quale era perfettamente inserito. Stando a quanto raccontato dai volontari, apparteneva al gruppo dei cani più indipendenti e schivi e conosceva molto bene la legge della strada. Quando è sopraggiunto un tumore ai polmoni, la sua situazione è cambiata in modo radicale. Per lui, alla fine, non c’è stata altra scelta che l’eutanasia. L’idea della statua nasce “In ricordo di Biagio e per tutti quelli che, in questo momento, vivono emarginati nell’esclusione e nell’indifferenza – spiegano i volontari – Affinché la storia di Biagio possa sensibilizzare grandi e piccini e possa incoraggiare chiunque a fare del bene al prossimo“.

Sui social, la presidente di Vita Randagia Giulia Cassaro ha raccontato con queste parole il momento dell’inaugurazione della statua, avvenuta sabato 9 novembre: “Avevamo scritto un discorso lunghissimo, preparato l’impianto audio e tutto il resto. Da giorni siamo incollati alle previsioni meteo e oggi non era prevista, in alcun modo, pioggia. Con stupore di tutti oggi il diluvio. Biagio ha voluto metterci alla prova anche oggi, quando pioveva era sempre sdraiato a bordo strada a far scorrere la pioggia sul suo corpo”.

Quindi ha proseguito: “Biagio oggi ha voluto insegnarci che quando si ama si possono fare dei sacrifici, piccoli o grandi che siano. E anche oggi, nonostante la pioggia insistente, il ricordo di Biagio era circondato da amore e sacrificio di tutte quelle persone che nonostante gli imprevisti erano presenti per dedicare anche solo 5 minuti a questo evento. Nonostante la pioggia siamo riusciti a portare il nostro messaggio in questa città. Abbiatene cura come ne abbiamo avuto noi. Portate lì i vostri figli e leggete loro la storia di Biagio, insegnategli il rispetto, l’altruismo, l’empatia”.

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