Ha iniziato il suo viaggio teatrale tra piccole compagnie e pubblici sparuti, trovando solo in un secondo momento la notorietà.
L’attore-regista, reduce dal suo ultimo lavoro “Non sono quello che sono” non ha mai nascosto il suo profondo amore per la Sicilia e in questi giorni è tornato sull’isola per incontrare i giovani degli atenei di Catania e Messina, segnati dalle tematiche trattate nel suo ultimo film.
Nella pellicola cinematografica, frutto della collaborazione tra Vision Distribution, Groenlandia, Italian International Film e Sky, e presentata nel corso del masterclass tour nelle Università italiane, Leo ha scelto di reinterpretare il classico shakespeariano Otello, un dramma di quattro secoli fa, che si rivela tristemente contemporaneo.
Il film nasce da un fatto di cronaca, un uomo che, spinto dalla gelosia, uccide la moglie prima di togliersi la vita, portando in scena la violenza domestica dei nostri tempi.
Nella nuova produzione Leo si sforza di mantenere intatto il linguaggio shakespeariano attraverso un dialetto romano e napoletano, che rende onore alla potenza delle parole originali.
Otello qui non è, però, rappresentato come una vittima romantica, ma come un carnefice e racconta con crudezza un dramma ancora incredibilmente vicino a noi.
“La Sicilia è un posto che amo, ho lavorato molto qui”
La Sicilia è un luogo che Edoardo Leo sente particolarmente vicino, non solo per il fascino delle vacanze estive, ma anche per il lavoro che lo ha portato in tournée teatrali in tutta l’isola.
Come ha rivelato al Quotidiano di Sicilia per Leo, che ha calcato i palchi di città come Catania e Palermo, ma anche quelli di piccoli teatri dal fascino intramontabile, sull’isola “si respira teatro ad ogni angolo”.
L’aspetto che ama di più della ‘sicilianitudine’ è l’amore e il rispetto per il mare, un rispetto che per l’attore-regista si traduce nell’ascolto autentico dell’altro, l’ascolto che impedisce prevaricazioni e permette di apprezzare la diversità di ogni individuo.
Ecco perché Leo ha scelto di fare la propria parte e di schierarsi contro la violenza di genere e i femminicidi attraverso il cinema, uno strumento prezioso per sensibilizzare su temi difficili e per parlare di amore autentico, nella speranza che le storie raccontate sul grande schermo possano far riflettere e produrre un reale cambiamento.
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