Il ristorante messinese Casa e Putia sarà ospite d’onore alla IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo in Tunisia, un evento promosso dall’Ambasciata Italiana a Tunisi. Questo appuntamento, che unisce tecnologia, sostenibilità e cultura culinaria, si pone l’obiettivo di esplorare come le cucine del Mediterraneo abbiano creato un “ponte di biodiversità”, intrecciando tradizioni e influenze attraverso i secoli.
L’evento vedrà la partecipazione di chef, giornalisti e rappresentanti di Slow Food, che condivideranno esperienze e riflessioni sull’impatto delle innovazioni e della sostenibilità nel settore alimentare.
Un’opportunità per promuovere l’innovazione gastronomica
La partecipazione di Casa e Putia non rappresenta solo un riconoscimento alla qualità della sua cucina, ma anche un esempio di come l’innovazione gastronomica possa diventare uno strumento di dialogo culturale e integrazione. “Messina può diventare il centro delle politiche alimentari sul Mediterraneo, una vera città-ponte tra culture”, afferma Nino Mostaccio, presidente di Slow Food Messina e socio fondatore di Casa e Putia.
Il ristorante si distingue infatti per l’utilizzo di tecnologie innovative nella selezione e lavorazione di materie prime locali, unendo tradizione e avanguardia per garantire sostenibilità e valorizzazione della biodiversità.
Eventi principali: conferenza e cena di gala
Il programma prevede due appuntamenti centrali. La manifestazione si aprirà giovedì 21 novembre presso l’Istituto Superiore di Studi Turistici e Alberghieri Sidi Dhrif con una conferenza dal titolo «Sicilia e Tunisia: Sapori in Comune tra Tradizione e Influenze Mediterranee». Tra i relatori figurano:
- Giuseppe Cerasa, direttore delle Guide dei Ristoranti di La Repubblica;
- Abdel Aziz Hali, giornalista di La Presse e fondatore del magazine Mangeons Bien;
- Antonino Mostaccio, presidente di Slow Food Messina;
- Chokri Bassalah, chef tecnico dell’Istituto ISETH-Sidi Dhrif.
La conferenza esplorerà le profonde connessioni tra le cucine siciliana e tunisina, evidenziando come l’uso condiviso di ingredienti e tecniche culinarie rappresenti una testimonianza della contaminazione culturale del Mediterraneo.
Il giorno successivo, venerdì 22 novembre, Casa e Putia sarà protagonista di una cena di gala presso la residenza dell’Ambasciatore Italiano, Alessandro Prunas. Durante la serata, i cuochi Adriana Sirone ed Emanuele Gregorio, insieme a Noura Aloui e Taha Ben Trad, proporranno un menu che unisce le radici siciliane a quelle nordafricane, con piatti come:
- Acciughe a beccafico;
- Pasta con le sarde;
- Ghiotta messinese;
- Biancomangiare, reinterpretato con influenze tunisine.
Il ruolo della tecnologia nella cucina sostenibile
Casa e Putia utilizza tecnologie avanzate per monitorare e ridurre l’impatto ambientale delle sue attività. Dall’uso di strumenti per l’analisi delle materie prime alla collaborazione con piattaforme digitali per promuovere i Presidi Slow Food, il ristorante dimostra come la tecnologia possa essere un alleato prezioso nella salvaguardia del patrimonio culinario.
La scelta di puntare su ingredienti stagionali e biologici è supportata da sistemi di tracciabilità digitale, che garantiscono la trasparenza lungo tutta la filiera produttiva.
Un modello di integrazione tra tradizione e innovazione
Casa e Putia rappresenta un esempio di come il cibo possa essere non solo espressione culturale, ma anche un veicolo di dialogo e innovazione. Il ristorante, già insignito della Chiocciola di Slow Food, è stato riconosciuto nel 2022 come uno dei Food Heroes per il suo impegno verso un modello gastronomico responsabile e sostenibile.
“Guardando questa regione attraverso la lente della biodiversità alimentare, emerge un’identità comune fatta di tradizioni, ingredienti e sapori che non sono solo espressione culturale, ma anche uno straordinario veicolo di dialogo e integrazione”, ha aggiunto Mostaccio.