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Messina, città affacciata sullo Stretto, custodisce nei suoi detti popolari il fascino di una cultura ricca e unica.

Uno dei proverbi più noti è “Sciroccu, malanova e piscistoccu a Missina non mancunu mai”, che racchiude con ironia tre elementi che sembrano rappresentare l’essenza della vita messinese.

Tradotto in italiano, significa: “il vento di scirocco, le brutte notizie e lo stoccafisso a Messina non mancano mai”. Questa triade racconta, in modo simpatico e profondo, aspetti della quotidianità e della tradizione della città.

Sciroccu e malanova: quando il vento porta “notizie” sgradite

Il proverbio si apre con lo sciroccu, il vento caldo proveniente da Sud-Est, che spira spesso a Messina a causa della sua posizione geografica.

Questo vento, tipico delle regioni mediterranee, porta con sé un caldo opprimente e un senso di disagio, tanto da essere considerato una vera “malanova”.

Quest’ultimo termine, lasciato volutamente in dialetto, non si limita a indicare una semplice brutta notizia, ma diventa un’espressione ricca di significati.

A Messina e nella vicina Reggio Calabria, la parola malanova viene utilizzata non solo per descrivere eventi infausti, ma anche come intercalare per esprimere rabbia, sorpresa o per rafforzare un concetto.

È un’espressione che racchiude il carattere teatrale e l’ironia tipica del Sud Italia, dove il dramma e l’esagerazione diventano spesso un’arte.

Piscistoccu: la consolazione in tavola

A chiudere questa triade tutta messinese arriva il piscistoccu, lo stoccafisso, un piatto che è sinonimo di tradizione e sapore.

Le sue radici affondano in epoca medievale, quando il porto di Messina era uno dei principali snodi commerciali del Mediterraneo e lo stoccafisso vi giungeva in grandi quantità.

Questo alimento povero, combinato con i prodotti genuini della terra e la creatività culinaria, ha dato vita a capolavori gastronomici come il “pescestocco alla ghiotta”, un simbolo della cucina messinese.

Leggende e storie locali, come quella di Don Fanu, hanno contribuito a rendere celebre questa ricetta, che ancora oggi è apprezzata sia dai messinesi che dai visitatori.

Il pescestocco, con il suo sapore inconfondibile, rappresenta non solo un piatto tradizionale, ma una vera e propria consolazione per il corpo e lo spirito, capace di bilanciare le “malanove” della vita quotidiana.

“Sciroccu, malanova e piscistoccu” non è solo un proverbio, ma una chiave per comprendere lo spirito di Messina. Racchiude il rapporto con la natura, il carattere drammaticamente ironico dei suoi abitanti e l’amore per una cucina che è cultura. Questa triade, immancabile e insostituibile, continua a raccontare la città, il suo passato e il suo presente.