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Sapevate che uno dei registi più celebri e premiati della storia del cinema americano era siciliano? Francesco Rosario Capra, meglio conosciuto come Frank Capra, nacque a Bisacquino, in provincia di Palermo, nel 1897.

Tra gli anni ’30 e ’40, Capra diresse alcuni dei più grandi classici del cinema, diventando un punto di riferimento per generazioni di cineasti e spettatori.

In un’epoca storica complessa, segnata dalla Grande Depressione, dalla violenta guerra civile spagnola e dall’imminente minaccia della Seconda guerra mondiale, il maestro siciliano ha creato capolavori che ci spingono a confidare nella bontà dell’umanità.

Il suo straordinario percorso lo ha reso l’incarnazione perfetta del sogno americano: partito da umili origini, conquistò Hollywood e vinse tre premi Oscar, che sancirono il suo ruolo di maestro indiscusso del cinema americano.

Tra questi, tre statuette gli furono assegnate per la miglior regia, grazie a capolavori come “Accadde una notte (1934)“, “È arrivata la felicità” (1936) e “L’eterna illusione” (1938).

Da Bisacquino agli Stati Uniti

La famiglia Capra emigrò negli Stati Uniti quando Frank aveva sei anni, spinta dalla promessa di una vita migliore in California.

Durante il lungo viaggio verso Los Angeles, la famiglia visse di sacrifici e adattamento. Il giovane Frank si dedicò agli studi, lavorando contemporaneamente per sostenersi.

Laureatosi in ingegneria chimica, non trovò lavoro nel settore e si dedicò ad una serie di impieghi umili che lo portarono casualmente a Hollywood.

Iniziando come tuttofare, Frank si fece pian piano strada nell’industria cinematografica grazie alla sua determinazione e talento.

Scrisse sceneggiature e lavorò con attori iconici come Gary Cooper e James Stewart, e firmò capolavori come “Accadde una notte” e “La vita è meravigliosa“.

Quest’ultimo, del 1946, è considerato uno dei più bei film di tutti i tempi e un classico natalizio per eccellenza. Non a caso di recente è stato dedicato a questo capolavoro uno splendido murale dell’artista Mariana Duarte Santos dedicato alla scena finale del film e che si trova proprio a Bisacquino, il paese-monumento a Frank Capra.

Il successo di Capra fu coronato da tre Oscar alla miglior regia, due al miglior film e uno per il miglior documentario.

Un legame mai spezzato con la Sicilia

Nonostante l’infanzia trascorsa a Bisacquino fosse un ricordo lontano, il legame di Capra con la sua terra natale rimase forte.

Visitò il paese due volte: la prima negli anni ’50, in incognito, e la seconda nel 1977, in un evento ufficiale. Durante quest’ultima visita, accolto con tutti gli onori, incontrò i discendenti della sorella rimasta in Sicilia e pronunciò un discorso in inglese dal municipio.

Attualmente, in ricordo del grande regista il museo civico di Bisacquino, uno dei cinque musei etno-antropologici più prestigiosi della Sicilia, ospita una sezione a lui dedicata. Qui sono custoditi documenti relativi ai suoi primi anni di vita, tra cui l’atto di nascita, fotografie e articoli di giornale che narrano il suo ritorno a Bisacquino nel 1977.

Questa sezione offre l’opportunità di immergersi nell’infanzia del celebre regista e di approfondire aspetti significativi della sua figura.

La vita di Frank Capra rappresenta un capitolo unico nella storia del cinema e dell’emigrazione italiana. La sua straordinaria carriera è un simbolo di come il talento e la tenacia possano trasformare i sogni in realtà, lasciando un segno indelebile nella cultura mondiale.