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Domani, 21 marzo 2025, l’Italia celebra la trentesima Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, un momento di riflessione che si trasforma in un grido collettivo di resistenza.

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A Trapani, oltre 12.000 studenti marceranno con l’associazione Libera per ricordare il quarantesimo anniversario della strage di Pizzolungo, mentre a Roma, Palermo, Firenze e Milano le università si collegano per un evento nazionale che celebra i valori della legalità attraverso il docufilm “Falcone e Borsellino: il fuoco della memoria”. Non è solo un giorno di commemorazione: è un’occasione per riaffermare che la lotta alla criminalità organizzata passa attraverso l’educazione, la memoria e il coraggio delle nuove generazioni.

Trapani: una città simbolo si mobilita

Alle 9 di domani, piazza Garibaldi a Trapani si riempirà di voci e passi: più di cento scuole siciliane, con oltre 12.000 studentesse e studenti, daranno vita a un corteo organizzato da Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti.

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Il percorso si snoderà fino a piazza Vittorio Emanuele, dove alle 11 verranno letti i nomi delle vittime innocenti delle mafie, un rituale che unisce dolore e speranza. Seguirà un discorso di don Ciotti, figura carismatica che da anni guida la battaglia contro la mafia con un messaggio semplice ma potente: la giustizia sociale si costruisce insieme. “È prevista la partecipazione di più di cento scuole di ogni ordine e grado dell’Isola e oltre dodicimila studentesse e studenti”, sottolinea l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia in una nota, evidenziando l’impegno della scuola come baluardo di legalità. Nel pomeriggio, dalle 14:30 alle 17, seminari sparsi per la città offriranno approfondimenti su temi cruciali, coinvolgendo esperti e testimoni. Trapani non è una scelta casuale: qui, nel 1985, la strage di Pizzolungo strappò la vita a Barbara Rizzo e ai suoi figli Salvatore e Giuseppe Asta, vittime di un attentato diretto al magistrato Carlo Palermo. Margherita Asta, sopravvissuta e oggi tra le anime di Libera, rappresenta un legame vivo tra quel passato tragico e l’impegno odierno.

Le università si uniscono: Roma Tre guida il fronte accademico

A oltre mille chilometri di distanza, Roma si prepara a un evento altrettanto significativo. Alle 9:15, il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre ospiterà “Le Università contro le mafie. La memoria delle stragi del 92/93 per costruire il futuro”.

Dopo i saluti del rettore Massimiliano Fiorucci, della prorettrice Anna Lisa Tota, del prorettore Marco Catarci e del direttore Antonio Carratta, un dibattito moderato dalla professoressa Ilaria Merenda vedrà protagonisti Lucia Borsellino, figlia del giudice Paolo, Enrico Bellavia, vicedirettore de L’Espresso, Marco Bisogni del CSM, lo storico Enzo Ciconte e Pina Picierno, Vicepresidente del Parlamento europeo. “L’università – ha dichiarato il rettore Fiorucci – oltre che luogo di ricerca e formazione è anche uno spazio di educazione alla democrazia, alla cittadinanza e alla libertà. Ma non vi è libertà senza legalità”. L’evento si terrà in collegamento con le Università di Palermo, Firenze, Milano Statale e Cattolica del Sacro Cuore, atenei simbolici delle città ferite dal terrorismo mafioso del 1992-1993. In contemporanea, verrà proiettato il docufilm “Falcone e Borsellino: il fuoco della memoria”, diretto da Ambrogio Crespi, un’opera che intreccia immagini d’archivio e testimonianze per mantenere viva la lezione dei due magistrati.

Il docufilm: una memoria che insegna

Realizzato dall’Università di Palermo con il sostegno del Ministero dell’Università e della Ricerca, “Falcone e Borsellino: il fuoco della memoria” è più di un tributo: è uno strumento educativo. Il regista Ambrogio Crespi, collaborando con autori come Maria Gabriella Ricotta e Luigi Sarullo, ha dato vita a un racconto che unisce emozione e rigore storico, con interventi di figure come Fiammetta Borsellino, Giuseppe Di Lello e Piero Grasso.

Proiettato simultaneamente nelle quattro città colpite dalle stragi – Palermo (Capaci e via D’Amelio), Firenze, Roma e Milano (attentati del ’93) – il film sottolinea il ruolo delle università nel trasformare la memoria in azione. A Firenze parteciperà Manfredi Borsellino, mentre a Milano interverrà Alessandra Dolci, coordinatrice della DDA. “Il docufilm non è solo un omaggio alla memoria di Falcone e Borsellino, ma anche un ponte verso il futuro”, ha dichiarato Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo, evidenziando l’importanza di coinvolgere gli studenti in questa riflessione collettiva.

Un ponte tra generazioni e territori

La forza di questa giornata sta nella sua capacità di unire territori e generazioni diverse. A Trapani, i passi dei giovani siciliani riecheggiano il dolore della strage di Pizzolungo e la determinazione di Margherita Asta. A Roma, l’impegno di Roma Tre si concretizza anche nel progetto “Roma Tre contro le mafie”, che in un anno ha intitolato 13 aule a vittime innocenti, come Marcello Palmisano. Le stragi del 1992-1993 – da Capaci a via D’Amelio, fino agli attentati nelle città d’arte – hanno segnato un punto di svolta, mostrando la ferocia della mafia ma anche la resilienza dello Stato e della società civile. Oggi, quell’eredità vive nei cortei, nei dibattiti e nei progetti educativi che coinvolgono migliaia di persone. Come ha ricordato don Ciotti in passato, “la mafia si nutre di silenzio e indifferenza”: il 21 marzo 2025 sarà invece un giorno di parole, presenze e impegno.