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Dopo un periodo di assenza, Gerardina Trovato è tornata in tv. La cantautrice catanese, nella giornata di martedì 8 aprile, è stata ospite di Caterina Balivo a “La volta buona”, approfondendo molti aspetti della sua vita privata e professionale. Ha esordito parlando dei genitori, spiegando a proposito del papà medico: “Il nostro era un rapporto meraviglioso perché avevamo due teste così. Al contrario di mia mamma, che comunque amavo in una maniera incredibile”.

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Continuando a parlare della mamma, ha svelato: “Mamma suonava il piano ma non ha mai lavorato un giorno. Se si occupava della famiglia? Beh, insomma. A modo suo sicuramente mi ha amato, mi ha coccolato, quando ero piccola piccola, sì. Quando sono cresciuta e sono diventata più autonoma, è cominciato un rapporto molto conflittuale. Mi voleva fuori casa”.

Quindi la cantante catanese ha aggiunto: “A 20 anni me ne sono andata a Roma. Sono stata due mesi da mia zia che aveva sposato un romano. Poi sono stata due anni a casa di Manuela Villa“. Sicuramente non sono mancati i momenti difficili per questa artista, ma ci sono anche state delle situazioni che hanno dato una svolta positiva agli eventi. La “volta buona” di Gerardina Trovato è stata l’incontro con Caterina Caselli. Proprio con la produttrice, infatti, è andata nel 1993 al Festival di Sanremo, classificandosi al secondo posto, dietro Laura Pausini.

Gerardina Trovato: “Mi ha aiutata il mio angelo custode”

In seguito, dopo tanto successo, c’è stato un lungo periodo molto buio, che la cantautrice siciliana ha raccontato in diverse interviste. Dopo anni complicati, però, ha confessato a Caterina Balivo che finalmente sta arrivando la luce. In particolare, sono due le persone che le sono state vicino, dandole consigli preziosi: il maestro Peppe Vessicchio e quello che ha definito un angelo custode.

“Avevo 40 brani inediti da far uscire, miravo all’album. Non volevo il singolo. Ho scritto al maestro Beppe Vessicchio per dirgli che avevo delle cose importantissime da dirgli. Dopo cinque minuti mi ha chiamato. Io nemmeno ci credevo”. Il celebre direttore d’orchestra le ha consigliato di provare la strada del mercato estero: “Ma come ci arrivo io all’estero?”, si è chiesta. “Allora qui ha lavorato il mio angelo custode, sono vent’anni che stiamo vicino, anche se non stiamo insieme nella maniera tradizionale”, ha spiegato Trovato.

“Lui ha lavorato al telefono, di notte. Il risultato è stato che ho trovato un canadese che ha tradotto i miei brani in inglese. E dopo due mesi è arrivata la risposta. È stato quello che avrei voluto sentirmi dire, sulle mie canzoni, tutta la vita… ho aspettato 22 anni non inutilmente, perché penso di avere trovato il produttore che ho aspettato tutta la vita“.