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La prima area naturale protetta della Sicilia

  • I 40 anni della Riserva dello Zingaro.
  • Per festeggiare, arriva un nuovo percorso per la fruizione dell’area.
  • Il presidente Nello Musumeci: «Aree protette da valorizzare».

La più antica area naturale protetta della Sicilia taglia il traguardo dei 40 anni e festeggia con un percorso guidato lungo i sentieri e supportato da contenuti multimediali per apprezzarla al meglio. Sono passate quattro decadi dall’istituzione della Riserva dello Zingaro, strepitosa area naturalistica in cui mare e montagna si abbracciano. Il nuovo servizio di informazione multimediale tramite applicazione su smartphone, fruibile gratuitamente, è stato presentato ieri nel centro direzionale della Riserva, a San Vito lo Capo (Trapani). Nella stessa data ricorre il 40esimo anniversario della legge con cui la Regione Siciliana ha istituito il sistema dei Parchi e delle Riserve naturali.

40 anni di Riserva dello Zingaro

«Quarant’anni fa – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – la coscienza popolare ha consentito l’avvio di un processo che ha portato il Parlamento siciliano a legiferare sulla tutela del nostro patrimonio paesaggistico. Questo significa lavorare giorno dopo giorno affinché questa conquista non sia messa in discussione. La migliore tutela di un territorio consiste nel rendere compatibile la presenza dell’uomo e alcune sue attività. I territori mummificati sono quelli più vulnerabili alle aggressioni e alle devastazioni del cambiamento climatico. Questo quarantesimo anniversario è stato giustamente ricordato dal governo regionale grazie all’impegno dell’assessore allo Sviluppo rurale, al personale del dipartimento regionale e del corpo forestale, al volontariato. Oggi dobbiamo rendere meglio fruibili le nostre riserve, facendole diventare importanti poli di attrazione non solo per gli studiosi e gli addetti ai lavori, ma anche per un turismo sostenibile».

«Le riserve naturali come lo Zingaro e tutti i parchi istituiti in Sicilia – ha aggiunto l’assessore all’Agricoltura e allo Sviluppo rurale Toni Scilla – sono strategici per la nostra Isola e vanno tutelati anche da quei delinquenti che, appiccando gli incendi come accaduto qui l’anno scorso, hanno distrutto enormi superfici di vegetazione. In meno di un anno siamo riusciti a rimettere tutto in sesto e ringrazio il personale e i forestali che hanno lavorato con impegno e con passione». Il progetto di dotare l’area protetta di un innovativo sistema informativo nasce da un’idea del giornalista Vincenzo Sottosanti ed è il frutto di una convenzione stipulata tra il Gal Elimos e il dipartimento regionale dello Sviluppo rurale e territoriale. Ecco come funzionano.

40 anni di Riserva dello Zingaro: le novità

La tecnologia impiegata prevede, lungo i sentieri della riserva, la presenza di una decina di postazioni con codice QR. Queste permettono ai visitatori di fruire gratuitamente, tramite smartphone, di contenuti multimediali esclusivi. Si tratta di 10 video-interviste sugli aspetti più significativi e suggestivi dell’area. La prima postazione sarà collocata nei pressi della Grotta dell’Uzzo e permetterà di vedere un’intervista inedita del 2012 all’archeologo Sebastiano Tusa, tragicamente scomparso nel 2019. Fra gli altri contenuti video anche l’intervista all’ultimo dei contadini vissuti a Borgo Cusenza, nel cuore dell’area tutelata, che racconta della vita contadina e dei latitanti che si nascondevano nella zona nel secondo dopoguerra. Altre postazioni dotate di codice QR verranno installate prossimamente nei luoghi più significativi dell’area protetta. Foto: sikeliakaliLicenza.

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