A Palermo il festival Meet Me Halfway, per vivere gli angoli dimenticati della città

Giunge alla sua quinta edizione il ‘Meet Me Halfway – Festival delle culture’ organizzato dall’associazione Human Rights Youth Organization (H.R.Y.O.). Come l’edizione dello scorso anno, il festival avrà luogo nella piazza antistante via Fausto Coppi, nel quartiere Z.E.N. 2 di Palermo. La manifestazione prenderà il via venerdì 23 settembre alle 15,00, con le prime attività in programma, e durerà fino a domenica 25. All’organizzazione del Meet Me Halfway collaborano anche le associazioni Laboratorio Zen Insieme, Arci Palermo e Maghweb.

Il Meet Me Halfway è da anni l’occasione per accendere i riflettori su quegli angoli dimenticati della città, su quelle zone di confine, periferiche, che troppo spesso vengono dimenticate ma è anche l’occasione per chiedere a gran voce attenzione utilizzando la partecipazione delle realtà cittadine come volano della manifestazione stessa. Nella quarta edizione H.R.Y.O. aveva scelto lo Z.E.N. 2 per rilanciare un territorio da anni lasciato nel totale abbandono. Oggi, con questa nuova edizione del festival, si vuole anche festeggiare un percorso durato un anno che ha portato ai primi visibili cambiamenti grazie, soprattutto, al lavoro giornaliero delle associazioni che da decenni operano nel quartiere, come il Laboratorio Zen Insieme. Un processo di cambiamento rapido. Negli ultimi 365 giorni gli abitanti del quartiere hanno assistito: alla bonifica dall’amianto di via Fausto Coppi, alla partenza dei lavori di ristrutturazione del centro aggregativo, grazie al contributo di Save the Children, ed infine la costruzione del campetto di calcio da parte dell’Amministrazione. Azioni che hanno profondamente modificato, in positivo, il volto del piazzale, rendendolo un vero luogo di aggregazione.

“Grazie al Festival abbiamo creato un bel ponte di raccordo fra l’amministrazione e le realtà presenti sul territorio – dice Marco Farina, presidente di H.R.Y.O. -­ Siamo felici di aver utilizzato con successo le nostre metodologie, basate sull’educazione non formale, per far partire un processo virtuoso che donasse un salto di qualità al quartiere. È stato fatto un grande passo in avanti negli ultimi mesi, ed a farlo sono stati soprattutto gli abitanti dello Z.E.N. 2 che si sono dimostrati responsabili e pronti a ricevere quello che ha latitato per anni: il supporto dell’amministrazione”.

Redazione