L’antica Abakainon, nel territorio di Tripi (ME) riaffiora grazie alle campagne di scavo archeologiche effettuate, dal 2019 al 2014, in contrada Piano, che hanno fornito nuovi dati per ricostruirne l’impianto urbano. Il centro siculo-greco, successivamente romanizzato, è fra i più importanti del territorio.
Le indagini sono state effettuate grazie alla sinergia tra la Soprintendenza di Messina e l’amministrazione comunale. Anche le campagne di scavo hanno visto la piena collaborazione tra le due istituzioni, attraverso un finanziamento comune che ammonta complessivamente a circa 460mila euro.
L’importanza degli scavi
“Gli scavi condotti ad Abakainon – sottolinea l’assessore ai ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – aprono una preziosa finestra sul passato e consentono di comprendere la storia e la struttura urbana dell’antica città, fornendo preziose informazioni sulla vita e sulle tradizioni dei suoi abitanti”.
Nel corso degli scavi sono stati rinvenuti: una stoà porticata di età ellenistico romana, realizzata da grosse mura a doppia cortina di blocchi squadrati, messi in opera a filari isodomi, che consente di identificare lo spazio con l’agorà/foro della città; una sepoltura ad inumazione relativa a un individuo adulto di sesso maschile, deposto in una fossa terragna; un pentanummo di Giustiniano I, forato e usato come ciondolo, rinvenuto in prossimità delle costole, che permette di datare la sepoltura fra la seconda metà del VI e il VII secolo d.C., quando l’area era già in disuso.
La storia di Abakainon
Abakainon, di origine sicula (circa 1100 a.C.), in prossimità dell’attuale borgo di Tripi, in provincia di Messina. I primi stanziamenti con abitazioni risalgono al periodo dal Neolitico Medio, all’Età del Bronzo e alla Prima Età del Ferro. Colonizzata dai greci, secondo Diodoro Siculo il Tiranno di Siracusa Dionisio I espropriò parte del suo territorio verso il 396 a.C. per farne uno stanziamento di soldati mercenari. La reazione degli abitanti di Abakainon non si fece attendere: quando, nel 393 a.C., Magone sbarcò in Sicilia, la città strinse alleanza con i Cartaginesi.
Nella battaglia tra Magone e Dionisio I i cartaginesi vennero sconfitti e, da questo momento in poi la città, sotto il dominio dei siracusani, subì un continuo decadimento per essere, nel 262 a.C., occupata dai Romani che ne fecero un “municipium” col nome di Abacaenum o Abacena. In seguito agli eventi bellici tra Sesto Pompeo e Cesare Ottaviano, fu distrutta per punizione da quest’ultimo nel 36 a.C. perché incapace di prestare soccorso e vettovagliamento. La sua identificazione avvenne nel 1866 ad opera dell’archeologo e numismatico palermitano Antonino Salinas che rinvenne nel territorio alcune monete con la scritta “Abakainon”.
Una piccola curiosità: Abakainon possedeva anche una Zecca e coniò monete in argento e bronzo dal V al III secolo a.C. custodite nei più importanti musei del mondo. In alcune di essere è raffigurato, al rovescio, un cinghiale con una ghianda, allusione, secondo lo Smith, ai boschi che a quei tempi circondavano la città.
Foto: FB Comune di Tripi