L’interno della chiesa del Santissimo Salvatore di Acireale custodisce un prezioso segreto. In realtà, quel segreto è venuto fuori nel 2017, durante i lavori di restauro. Si tratta di alcuni affreschi, risalenti al 1721, rimasti nascosti per due secoli nell’abside della chiesa. Probabilmente, a renderne così difficile il ritrovamento, è stata la trasformazione dell’edifizio di culti in lazzaretto, avvenuta nel XIX secolo.
La raffigurazione era nascosta sotto numerosi strati di intonaco. Si tratterebbe delle “Tre mense” (cioè le nozze di Cana”, la Moltiplicazione dei pani e dei pesci” e “L’ultima cena”. Il ritrovamento, sicuramente importante, è stato accompagnato dalla scoperta di alcune iniziali, M.P., che dovrebbero rappresentare le iniziali dell’autore, che rimane comunque ancora sconosciuto.
La chiesa del Santissimo Salvatore di Acireale, edificata nel Seicento, è stata adattata a lazzaretto due secoli dopo, a causa di una grave epidemia di colera. Questo spiegherebbe perché l’affresco è stato pian piano dimenticato e coperto da strati su strati di calce.
Acireale è stata costruita in un altopiano su un terrazzo di origine lavica, chiamato la Timpa. Questo, con i suoi 161 metri di altezza, la pone quasi a strapiombo sul mar Ionio. La costa è caratterizzata dalla scogliera di origine lavica.
È il centro principale dell’hinterland acese, comprendente, oltre ad Acireale, i comuni di Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Aci Castello, Aci Bonaccorsi, Valverde e parte di Santa Venerina e di Zafferana, in origine tutti ricompresi nel territorio dell’antica Aquilia, che insieme formano un’unica area urbana senza soluzione di continuità di oltre 130.000 abitanti.
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