La Sicilia è una musa ispiratrice, non ci sono dubbi in proposito. L’isola ha saputo ispirare grandi artisti ed è stata presa a modello nei modi più disparati. La storia che vi raccontiamo oggi è l’ennesima dimostrazione di quanto abbiamo appena affermato. Forse non tutti lo sanno, ma c’è un (lungo) filo che unisce la città di Catania e quella di Adelaide, in Australia. Cosa possono avere in comune due luoghi così distanti? Molto più di quanto non immaginiate: quando lo leggerete, non crederete ai vostri occhi.
Adelaide è la capitale dell’Australia meridionale e fu fondata nella prima metà dell’Ottocento. Fin qui nulla di strano. Nel 1836 il colonnello inglese William Light ricevette dal suo governo l’incarico di costruire una cittadina nella fertile pianura compresa tra la catena dei monti Lofty e il mare. Light era un uomo di mondo. L’ufficiale, che aveva viaggiato molto, per portare a termine il suo compito attinse alle conoscenze maturate nelle città che aveva visitato. Ed è qui che entra in gioco la nostra Sicilia. Tra il 1820 e il 1821, infatti, il colonnello era stato a Catania. La città aveva allora 43mila abitanti e aveva a poco a poco ripreso il suo respiro dopo il tremendo terremoto del 1693, con la ricostruzione.
William Light, arrivando a Catania per la prima volta e nell’Ottocento, rimase sicuramente abbagliato dalla magnificenza delle strade, così dritte, larghe e lunghissime (per quei tempi), fiancheggiate da nobili edifici. Insomma, una città che di certo non temeva il confronto con le altre grandi dell’Europa. Fu così che Light riprodusse fedelmente l’impianto urbanistico di Catania ad Adelaide. Predispose un piano regolatore a pianta quadrata, strade lunghe e con diversi incroci ad angolo retto, caratterizzati da grandi piazze ed archi. Anche il territorio richiama molto quello del capoluogo etneo. Adelaide è affacciata sul mare ed è sormontata dai monti Lofty, un po’ come l’Etna che guarda Catania. La “Visione di Light”, come venne battezzata, fece sì che il disegno iniziale di Adelaide richiedesse poche modifiche quando la città crebbe e prosperò.
Fonti: AAVV, Enciclopedia di Catania, Tringale editore, 1987 – Wikipedia – Foto: Antonio Iacullo