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Affittare casa a una prostituta non è reato, quanto meno se non ci sono altri benefit o servizi finalizzati a incentivare il "meretricio". Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso contro il sequestro di alcuni alloggi utilizzati da prostitute. La notizia è stata divulgata oggi dal "Sole 24 Ore".

La locazione a prezzi di mercato di un appartamento a una prostituta, spiegano i giudici, pur nella consapevolezza dell'"attività" della stessa, non integra di per sé il reato di favoreggiamento della prostituzione, in considerazione del fatto che mettere a disposizione un appartamento non rappresenta una evidente collaborazione nel meretricio.

Al contrario, il reato appare configurabile quando, oltre alla disponibilità dei locali e alla consapevolezza in merito all'attività svolta all'interno degli stessi, si forniscono altri benefit che, effettivamente, favoriscono l'esercizio della prostituzione come inserzioni pubblicitarie, fornitura di profilattici, ricezione di clienti o accoglienza.

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