L’aglio rosso di Nubia, o aglio di Paceco o ancora aglio di Trapani, è una varietà di aglio che cresce solo in Sicilia.
È caratterizzato dall’intenso colore rosso porpora delle sue tuniche e dei suoi bulbilli. Stiamo per parlare di un alimento inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).
La frazione di Nubia (comune di Paceco, Trapani) è il luogo dove si estende la maggior produzione di aglio rosso siciliano. La sua coltivazione avviene prettamente all’interno della Riserva naturale integrale Saline di Trapani e Paceco. Tuttavia lo si coltiva anche, seppur in maniera meno intensiva, nei comuni limitrofi di Trapani, Erice, Buseto Palizzolo, Valderice, Marsala e Salemi.
Tradizione vuole che venga confezionato in trecce molto grandi e vistose e che queste siano appese davanti i balconi delle abitazioni.
L’aglio rosso di Nubia è formato in media da 12 bulbilli. Le tuniche esterne sono di colore bianco, mentre quelle dei bulbilli sono di colore rosso acceso.
Tempo addietro la Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo aveva effettuato delle analisi dalle quali è emerso un contenuto di allicina nettamente superiore rispetto alla media degli altri prodotti presenti sul mercato. Ecco perchè il sapore del nostro prodotto è più intenso. Ed ecco perchè l’aglio fa così bene: riduce l’aterosclerosi e la formazione di depositi grassi, normalizza le lipoproteine, diminuisce la pressione sanguigna, ha un effetto anti-trombotico, antiinfiammatorio e antiossidante.
L’Aglio rosso di Nubia viene coltivato su terreni scuri, asciutti ed argillosi.
Lo si fa in rotazione con la coltivazione del melone giallo di Paceco, le fave ed il grano duro. In questo modo si evita lo sfruttamento eccessivo del terreno ed un suo inevitabile impoverimento.
La semina si fa tra dicembre e gennaio. La raccolta avviene nei mesi di maggio e giugno.
Nel nostro caso l’aglio viene raccolto nelle ore serali e notturne, perché la maggiore umidità delle foglie ci facilita l’intrecciatura dei bulbi.
Naturalmente prima di raccogliere l’aglio viene asportata l’infiorescenza della pianta.
Per quanto riguarda l’utilizzo in cucina, lo si trova in alcune delle più importanti preparazioni tipiche della cucina trapanese: tra queste il cuscus di pesce, ma anche il pesto alla trapanese (in siciliano, “pasta cull’agghia“, pasta all’aglio), a base di aglio pestato, basilico, mandorle, pomodoro e olio extra vergine di oliva.
Di Viola Dante