Ricetta e storia dell’Agnello di Favara. Tutto quello che c’è da sapere sul dolce di Pasqua siciliano, un’eccellenza della provincia di Agrigento. Rispetto alle classiche pecorelle di Pasqua a base di sola pasta di mandorle, questo racchiude un ripieno speciale, al pistacchio. L’aspetto è sontuoso, il sapore speciale: ecco come prepararlo.
I dolci siciliani tradizionali non passano mai di moda. Sarà merito dell’aspetto inconfondibile, degli ingredienti rigorosamente di Sicilia o del mix di sapori, ma sta di fatto che continuano a conquistare i palati di tutte le età. In occasione della Pasqua, la nostra isola rispolvera tante ricette davvero deliziose, alcune delle quali molto scenografiche, come l’Agnello di Favara.
A differenza del tradizionale agnellino a base di sola pasta di mandorle, la classica pecorella pasquale questo racchiude una sorpresa: un ripieno goloso a base di pistacchio.
Proprio in provincia di Agrigento, infatti, cresce un delizioso pistacchio, che fa ottima compagnia all’eccellenza siciliana del pistacchio di Bronte (in provincia di Catania). Volete sapere cosa rende unico l’Agnello che si fa in provincia di Agrigento? Ve lo diciamo subito.
Le origini di questo tipico dolce siciliano si perdono nel tempo. Sarebbe nato dalle abili mani delle monache del Collegio di Maria del quartiere Batia a Favara.
Questo è un punto in comune con le pecorelle pasquali di sola pasta reale: entrambi, infatti, derivano da quella pasticceria conventuale che è stata in grado di produrre tantissime specialità che ancora oggi gustiamo. Preparare in casa l’Agnello Pasquale di Favara non è troppo difficile però, naturalmente, richiede tempo e precisione. Vi serve anche un po’ di manualità, ma il risultato vi ripagherà di ogni fatica!
Per la pasta di mandorla
Per la pasta di pistacchio
Preparazione
Buon appetito! – Foto: Luisa Cassarà