Ancora una volta Agrigento è finita sotto i riflettori della stampa internazionale ma, purtroppo, in questo caso il motivo non è del tutto lusinghiero. L’annuale “Fodor’s No List“, infatti, l’ha messa in luce come una delle destinazioni sconsigliate per il 2025. Ma perché questo verdetto così negativo? La Fodor’s No List, si legge sul sito “mira a mettere in luce le destinazioni che soffrono di una popolarità insostenibile”. Queste località sono popolari per una buona ragione: sono meravigliose, intriganti e culturalmente significative. Tuttavia, alcune di queste mete turistiche molto ambite stanno crollando sotto il peso della loro stessa importanza.
Un fattore chiave in queste sfide è spesso la tendenza dei governi a dare priorità alle esperienze dei turisti rispetto al benessere dei residenti locali. Ciò può portare a cambiamenti irreversibili in queste destinazioni, rendendole proibitivamente costose, omogeneizzate o addirittura distrutte. “Muoversi in città piene di turisti è frustrante; visitare città in cui la gente del posto si risente della tua presenza è sconvolgente; e vagare nella natura disseminata di spazzatura è deprimente”.
Sempre sul sito, si legge che la lista non vuole in alcun modo sminuire la bellezza delle destinazioni, che “meritano la fama e l’adorazione che ricevono. Sono degne di tempo e denaro. Tuttavia, le innumerevoli sfide che devono affrontare sono reali e urgenti”. Fodor’s sottolinea che “non sostiene i boicottaggi dei viaggi: danneggiano le economie locali e non riescono a portare cambiamenti significativi”.
La No List serve a evidenziare le destinazioni in cui il turismo sta esercitando pressioni insostenibili sul territorio e sulle comunità locali. E queste tensioni devono essere affrontate. In questo modo, le destinazioni preferite al mondo possono rimanere tali per la prossima generazione.
Perché Agrigento è finita nella lista delle mete sconsigliate? Fodor’s spiega che, sebbene non abbia attirato l’attenzione dei media, gli addetti ai lavori del turismo hanno iniziato a esprimere preoccupazioni sulla base della loro esperienza.
Perché Agrigento è sconsigliata?
Il motivo per cui Agrigento è sconsigliata è la crisi idrica, della quale si è parlato anche nei mesi scorsi. “La città si sta preparando a diventare la Capitale italiana della cultura nel 2025, il che probabilmente comporterà un aumento del numero di visitatori. Tuttavia, l’area sta affrontando una grave crisi idrica che potrebbe essere ulteriormente aggravata dall’aumento del turismo e potrebbe danneggiare irrevocabilmente i suoi tesori culturali più preziosi e punire i suoi residenti permanenti“.
“Gli abitanti di Agrigento, antica città in cima a una collina sulla costa sud-occidentale della Sicilia, non sono estranei alla carenza di acqua: le riserve vengono regolarmente immagazzinate in cisterne e le consegne arrivano in cisterne. Le tensioni sulla fornitura idrica esistono da decenni. Ma il cambiamento climatico e una siccità prolungata stanno spingendo la situazione a un punto critico“, si legge.
E, ancora: “La carenza d’acqua ha costretto alcune attività a chiudere, mentre centinaia di famiglie immagazzinano l’acqua in contenitori per lavarsi e cucinare. I piccoli hotel e le pensioni stanno lottando per fornire una fornitura d’acqua costante ai loro ospiti. Quest’estate, alcune strutture hanno limitato le prenotazioni ad agosto perché non potevano garantire servizi igienici con scarico o docce funzionanti. Gli hotel acquistano l’acqua dalla terraferma, ma le strutture più piccole non hanno capacità di stoccaggio o semplicemente non possono permettersi la spesa”.
“L’economia di Agrigento si basa molto sul turismo, quindi non vuole scoraggiare i visitatori. Ma un aumento del numero di turisti significa una maggiore pressione su una debole rete idrica”, spiega Fodor’s.