Mercoledì 2 al 6 ottobre il percorso turistico-culturale nei comuni dell’Etna e dell’Alcantara
RANDAZZO, L’ABBRACCIO DI NONNI E NIPOTI NEL CANTICO CHE RESTITUISCE IDENTITÀ AI LUOGHI
Le Opere monumentali del maestro Antonio Presti per unire vecchie nuove generazioni in nome di San Francesco
Sarà un vero e proprio battesimo in nome di San Francesco: il Cantico che da Librino traccia una nuova strada sull’Etna e sull’Alcantara, restituisce sacralità alla parola e interiorità alla bellezza. Il “Controesodo” che il mecenate Antonio Presti ha ideato «quale spazio relazionale in antitesi al nomadismo dell’essere» è già entrato nei cuori della gente, che in questi giorni si ferma per ammirare questa nuova visione di Presente.
«Il mio appello è rivolto a tutte le istituzioni del territorio – continua Presti – invito le Amministrazione che in questa prima fase non sono state coinvolte nel progetto, a condividere in futuro questo percorso di arte e rigenerazione esistenziale e territoriale, prendendo i contatti con la Fondazione Fiumara d’Arte. Mi piacerebbe coinvolgere anche i comuni del Simeto e della zona Etna Sud per costituire una fondazione di comunità dove tutta la società civile, la comunità e le scuole diventano protagoniste del cambiamento»
Domani mercoledì 2 ottobre – alle ore 10.30, in piazza Loreto a Randazzo – prendono il via le inaugurazioni che toccheranno i primi sette comuni coinvolti – e l’arte sposerà la cultura ma soprattutto quell’interiorità che ognuno di noi ricerca nel mondo che ci circonda. Un’azione maieutica messa in atto da Presti che ruota intorno ai valori più primitivi e puri dell’Uomo, con l’obiettivo di far rivivere lo spirito delle comunità, i legami familiari, il genius loci di questi comuni.
«Ringrazio i fotografi di Randazzo (Carmelita Bonfiglio, Giada Costanzo Zammataro, Lorenzo Marchese, Richard Ryala, Vincenzo Samperi, Antonella Sinagra, Gruppo fotografico “LE GRU” EFI Ferdinando Portuese, Giuseppe Amenta, Nicoletta Bellini, Salvo Badalà, Gianfranco Consiglio, Salvatore Galvano, Michele Torrisi, Serena Vasta) e di Graniti (Richard Ralya, Vincenzo Samperi, Gruppo fotografico “LE GRU” EFI: Salvatore Galvano, Michele Torrisi) per aver reso possibile tutto questo», conclude il maestro.
«È con immenso piacere, che il nostro istituto ha aderito all’iniziativa – spiega il prof. Salvatore Malfitana, dirigente scolastico dell’I.C. E. De Amicis di Randazzo – il progetto, alla riscoperta di una bellezza interiore che è ormai soltanto un ricordo, ha permesso a numerosi nonni di farsi fotografare con i propri nipoti, al fine di realizzare un vero e proprio museo all’aperto. Durante i laboratori sono stati tanti i momenti di particolare emozione tra le due generazioni a confronto: momenti che sono stati immortalati in uno scatto ridando bellezza al rapporto familiare. Il tutto contornato dalla spiritualità delle parole di San Francesco, che deve servire da guida alle nuove generazioni, affinché non perdano la speranza di poter continuare a vivere in questi paesi, pieni di tradizioni, di ricordi, di affetti, attuando i loro sogni e realizzando un processo di “controesodo” attraverso percorsi di impegno sociale, dove le istituzioni scolastiche fungono da collante e centro di aggregazione. La possibilità di stare in rete con altri istituti di paesi viciniori, alla scoperta e alla restituzione della bellezza dei luoghi, ha dato un fascino in più al lavoro intrapreso. Mi preme ringraziare per quanto sopra il maestro Presti e tutto lo staff, il personale docente e non docente, i genitori, i nonni gli allievi, l’Amministrazione e le associazioni che hanno supportato le nostre iniziative». Anche il Circolo Didattico “Don Lorenzo Milani” di Randazzo ha collaborato con impegno per la realizzazione del progetto «che è risultato pienamente coerente con il lavoro di una scuola che cerca di contribuire alla formazione dei giovani, prestando attenzione al contesto territoriale – dichiara la prof.ssa Rita Pagano, dirigente dell’istituto – l’installazione monumentale delle foto di bambini e nonni con le frasi del Cantico è nata dall’idea di promuovere valori utili ad arginare l’esodo che continua a portare via tanti giovani. Da ciò il tentativo del Maestro Presti di creare un “controesodo” ancorato sul senso dell’identità, sull’intraprendenza e sul sacrificio. Le famiglie degli alunni hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa e circa duecentosettanta bambini sono stati fotografati con i nonni. Il risultato ha superato le aspettative e, proprio per questo motivo, è importante il ringraziamento al sindaco che, ancora una volta, ha manifestato grande fiducia nei confronti del lavoro effettuato dalle scuole per la formazione dei giovani».
Un processo circolare, dove il popolo cambia, diventando pubblico vivo e responsabile, cosciente del proprio potere: «Con vivo piacere partecipo alla presentazione dell’evento – dichiara il sacerdote Domenico Massimino, arciprete di Randazzo – che nella nostra Randazzo ha trovato la fattiva e feconda collaborazione degli istituti scolastici Don Milani e De Amicis, sulla prospettiva condivisa della finalità sociale della cultura e dell’arte. Sull’orizzonte della spiritualità del Cantico che dice come l’armonia con Dio fondi l’armonia con tutto il creato, saranno esposte suggestive gigantografie che presentano nonni randazzesi colti in momenti di affettuosa e concreta relazione con i loro nipotini. È l’incontro tra il passato e il futuro che rende significativo e fecondo il presente degli uni e degli altri: il presente di chi, come un nonno, ha un retroterra di vita vissuta e senza mummificarsi sa abbracciare il futuro; e di chi, come un bambino, ha tutta una prospettiva di vita e, senza respingere il passato, affonda le radici in esso. È il fluire della vita, nella cui profondità risuona un’armonia divina che un contemplativo come San Francesco, a partire da un’intensa esperienza di Dio, ha saputo cogliere e riecheggiare nel suo cantico. L’evento costituisce allora un antidoto alla svuotante cultura dell’attimo fuggente senza passato, senza futuro, senza profondità, senza relazioni autentiche, senza Dio e, quindi, senza flusso armonico del vivere vero e bello».
Nel pomeriggio la festa dei nonni continuerà a Graniti, con l’inaugurazione del Cantico nella Villa Comunale alle ore 16.00: «Il progetto ha sicuramente aggiunto valore non soltanto agli studenti ma a tutta la comunità della Valle dell’Alcantara – spiega la dirigente del Circolo Didattico Don Milani Maria Rita Lo Giudice – importante non solo da un punto di vista artistico ma etico, ha contribuito a restituire identità e senso di appartenenza, migliorando l’autostima e il senso di efficacia individuale. Oggi la scuola fa parte di un sistema formativo policentrico in cui sono presenti le famiglie, l’Amministrazione, le agenzie educative. Per fare comunità educante serve sinergia con tutti i soggetti coinvolti nel processo, serve individuare comuni prospettive di senso e di cambiamento».
«L’amministrazione Comunale che rappresento, unitamente alla comunità granitese e alle istituzioni scolastiche, ha condiviso e accolto con grande piacere sin dal primo momento il progetto del maestro Presti – conclude il sindaco di Graniti Paolino Lo Giudice – questa che ci viene data è un’occasione unica dal punto di vista artistico, sociale e culturale. In questo periodo storico in cui i nostri territori si stanno spopolando, pensare al controesodo che il maestro Presti ci propone con tutta la sua entusiasmante partecipazione è un dovere per tutti noi, amministratori e abitanti del territorio. Il progetto qui a Graniti che ha come protagonisti i nonni e i nipoti, ha poi un grande significato di collegamento tra vecchie e nuove generazioni, affinché si tramandi anche il senso di appartenenza e di amore nei confronti delle nostre comunità. È significativa anche la data di inaugurazione che coincide con la festa dei nonni. Mi auguro che questo sia il primo di tanti eventi e progetti che Presti e il suo staff possano regalare alle nostre comunità».
INAUGURAZIONE DELLE OPERE MONUMENTALI