Già a fine novembre si prevedeva un calo delle vendite di circa il 10% per quanto riguarda la spesa dedicata all’albero natalizio. Meno 8,2 milioni in meno sono stati dedicati infatti quest’anno, ai pranzi e alle cene che si svolgono tra Natale e Capodanno, ai regali e alle decorazioni, delle case ma anche dei Comuni.
Ma l’Albero è da sempre una priorità irrinunciabile, che per tutti noi si addobba l’8 di dicembre, in corrispondenza della festa dell’Immacolata.
Per chi ancora non avesse avuto il tempo di farlo, qui vi lasciamo alcuni consigli e dettagli su quale preferire.
Spesso l’Albero di Natale passa di mano in mano, a volte anche di generazione in generazione. Lo si acquista, e poi lo si conserva in cantina per l’anno dopo. Per chi quest’anno lo dovesse ricomprare, e per chi invece ogni anno lo riacquista perché ha da sempre preferito l’Albero ‘vero’ a quello ‘finto’, ecco alcune piccole ma significative cose da sapere.
Forse non tutti sanno infatti che l’abete naturale italiano è anche ecologico. Perché viene normalmente coltivato in quei terreni che altrimenti verrebbero abbandonati; l’Albero di Natale classico aiuta dunque a ristabilire l’equilibrio idrogeologico di quei territori a margine dei terrazzamenti e dei campi coltivati. Sulle colline ad esempio, aiuta a combattere l’erosione e ad impedire le frane. Inoltre la pulizia del terreno dalle sterpaglie, per incentivare la coltivazione degli alberi di Natale, previene la formazione degli incendi.
In Italia, gli abeti preferiti sono quelli più piccoli, che non superano i 160 centimetri, e oltretutto sono anche i più economici, perché i loro prezzi, che si mantengono da diversi anni su livelli stabili, iniziano a partire dai 20 euro e non superano i 50.
Il 90% di questi inoltre, arriva da aziende vivaistiche, ovvero da società agricole specializzate che danno lavoro a migliaia di addetti: l’abete naturale è dunque anche socialmente sostenibile.
Gli Alberi di Natale in plastica infatti, oltre a consumare petrolio per la loro realizzazione ed il trasporto, non solo non sono ecologici perché oltretutto impiegano più di 200 a degradarsi, come confermato da Coldiretti, ma arrivano in gran parte dalla Cina. Scegliere un albero finto significa quindi non incentivare il commercio nazionale.
Sul mercato oggi è possibile trovare abeti da interrare oppure già disponibili nei vasi; ciò che conta è acquistarli qualche giorno prima in modo da consentire all’albero di adattarsi al nuovo ambiente, e dunque alle nuove temperature. In secondo luogo, si raccomanda di distenderne per bene i rami, e di disporlo nell’ambiente più luminoso e fresco della casa.
Se vi sembra che il vostro abete naturale sia asimmetrico non vi preoccupate: è normale. Un albero vero non è perfetto, i suoi rami sono soprattutto più radi in cima. Allo stesso modo, non preoccupatevi nemmeno nel caso in cui lo vedrete, giorno dopo giorno, perdere gli aghi: è normale, non significa affatto che vi sia stato venduto un albero vecchio o che stia morendo.
Evitate gli addobbi pesanti e tenetelo a riparo delle correnti d’aria o da fonti di calore esagerato quali stufe, camini e termosifoni; mantenete la terra umida, anche con il semplice aiuto di innaffiatori con nebulizzatore, che sono indicati anche nel caso in cui decideste di decorare il vostro Albero con le luci di Natale. Attenzione però, evitate di spruzzarlo con la neve finta o spray colorati, perché non sono esattamente salutari per l’abete.
Autore | Enrica Bartalotta