Alice rende omaggio a Franco Battiato con un disco di 16 canzoni, “Eri con me“. In un’intervista, la grande artista parla del nuovo album, ma anche dell’importanza del cantautore siciliano nel suo percorso di vita e professionale.
“Eri con me”, Alice canta Battiato
Torna dunque l’antica collaborazione tra Alice e Battiato, attraverso un disco in cui la cantante reinterpreta 16 brani scritti dal cantautore siciliano, molti già parte del suo repertorio, ma altri per lei inediti.
“Il mio desiderio – racconta – era quello di propormi come strumento per diffondere quello che Franco ha trasmesso e veicolato negli anni. Quello che ci ha lasciato, tra dischi, film e quadri, in cui ha messo tutto quello in cui credeva e quello che era: cultura, pensiero, sentimento e grande talento. E’ un bene prezioso che va alimentato e tenuto vivo”.
In un certo senso, proprio Alice continua a incarnare l’essenza e l’eredità del Maestro Franco Battiato, non solo con le canzoni, ma anche per un sodalizio umano e artistico che li ha uniti a lungo. “Eri con me” è anche un modo per festeggiare i 50 anni di carriera per la cantante.
“Non avevo proprio pensato che il mio primo 45 giri risale al 1972. A volte le cose succedono in modo misterioso. Me ne sono resa conto quando ho ritirato il Premio Tenco a Sanremo. Su quel palco ho veramente capito che faccio dischi da così tanti anni”, racconta ad Avvenire.
“Sono stupita di quanto la vita mi abbia concesso. Non avrei mai immaginato di poter vivere musicalmente così a lungo con tutta la mia libertà. Però senza Franco avrei smesso ancora di cantare. Lo avevo fatto già due volte. Non avrei continuato”.
“Poi è arrivato lui, il successo de Il vento caldo dell’estate nel 1980 e la vittoria a Sanremo l’anno dopo con Per Elisa. Non ho mai avuto paura delle decisioni drastiche e ho sempre seguito il mio sentire, anche quando andava contro tutto. Sapevo fin dagli inizi quello che non volevo fare. Ma in questo è stato Franco il più esemplare“, aggiunge ancora.
Quindi un ricordo di Battiato: “Con qualsiasi strumento artistico si esprimesse era lui. Non gli interessava se il linguaggio che utilizzava non era nei canoni. Quello che mi ha sempre colpito è che riuscisse a esprimere ciò che desiderava con le sue peculiarità, in musica come nei film e nella pittura. E pensare che quando l’ho conosciuto non sapeva tirare una riga. Ma lui ha sempre lavorato per superare i propri limiti”.
Ricordando la collaborazione professionale con Franco Battiato, Alice spiega: “Quando lavorava era completamente concentrato. Aveva un livello di attenzione assoluto. Si cominciava alle 9 e si finiva a mezzogiorno e mezza. Poi si riprendeva alle tre e si finiva alle sette e mezza di sera”.
“Otto ore in cui non c’era dispersione e si lavorava con grande leggerezza. Ma Franco sapeva anche essere duro, soprattutto quando si trattava di musica. Negli ultimi tempi si era molto ammorbidito, ma nei primi anni Ottanta era intransigente sulle sue composizioni. Guai a cambiargli una nota”, conclude.