Il 70% della Sicilia è a rischio desertificazione, come il 58% del Molise, il 57% della Puglia e il 55% della Basilicata. Ma anche in Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria e Abruzzo la percentuale di aree a rischio varia dal 30% al 50%. Sono i dati del Cnr forniti dai Verdi nel corso di una conferenza stampa davanti a Montecitorio insieme alla Lipu, per chiedere la sospensione della stagione della caccia causa di siccità e incendi.
Secondo i Verdi, già il 4,3% del territorio italiano è da considerarsi sterile e il 4,7% ha subito fenomeni di desertificazione. Il centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici prevede una diminuzione delle piogge anche del 20% rispetto a oggi nel periodo 2012-2050. Nel 2018 inoltre è prevista la formazione del Nino, il riscaldamento anomalo del Pacifico meridionale, che potrebbe provocare ondate di calore anche sull’Europa.
A fronte di questa siccità che avanza, l’Italia disperde 100.000 litri d’acqua al secondo dalla rete idrica, il 40% dell’acqua immessa. Il 60% dell’acqua potabile viene usato in agricoltura, con sprechi enormi. Dall’inizio dell’anno sono andati a fuoco in tutta Italia 124.735 ettari, una superficie pari alla città metropolitana di Roma. Le regioni più colpite sono la Sicilia (40.976 ettari), la Calabria (32.809), la Campania (18.177) e il Lazio (9.602). Il costo degli incendi si aggira sui 2,5 miliardi di euro, fra patrimonio distrutto e spese di spegnimento e ripristino.