Mentre le estreme regioni meridionali smaltiscono gli effetti dell’ultima perturbazione atlantica transitata sull’Italia, un nuovo e più intenso sistema frontale collegato ad una profonda depressione extratropicale, che dal vicino Atlantico si muove verso il nord dell’Irlanda e la Scozia, presentando un minimo barico al suolo sceso al di sotto dei 977 hpa. Tale sistema frontale, annesso alla depressione giunta in prossimità dell’Irlanda, dall’Inghilterra, attraverso la Francia, si estende fino al bacino centro-occidentale del mar Mediterraneo, presentandosi piuttosto attivo nel suo ramo più meridionale, ormai al traverso delle Baleari. Nel corso della prossima serata il sistema frontale, di origine atlantica, con il suo fronte caldo, e quello freddo al seguito, comincerà ad invadere le regioni di nord-ovest e la Sardegna, per poi estendersi molto rapidamente alla Toscana e al resto delle regioni tirreniche, soprattutto su Lazio e Campania, dove si sta verificando un netto incremento della copertura nuvolosa, con annesse piogge diffuse, rovesci e dalla sera pure dei temporali che punteranno verso le coste della bassa Toscana e il Lazio. Al contempo la profonda circolazione depressionaria che abborderà le coste occidentali scozzesi comincerà a colmarsi, entrando in fase di “Stretching”, favorendo l’affondo di un ampia saccatura (ondulazione ciclonica) in direzione del Mediterraneo centrale.
Lo scivolamento di quest’asse di saccatura, che tramite la Francia penetrerà fin sul medio-basso Tirreno, determinerà una marcata destabilizzazione atmosferica, con un conseguente forte calo barico che favorirà una netta intensificazione dei venti su tutti i mari che circondano l’Italia. Nel corso della prima mattinata di domani, la saccatura oceanica, durante il suo movimento verso levante, a seguito di un rinforzo del ramo principale del“getto polare” che entra dal vicino Atlantico, subirà un’azione di “CUT-OFF” nel suo ramo più meridionale. Ciò comporterà l’isolamento, piuttosto rapido, di una giovane circolazione depressionaria che andrà ad “incubarsi” sul medio-alto Tirreno, scivolando nel tratto di mare poco a sud dell’isola d’Elba. L’isolamento di questo vortice ciclonico, pronto ad approfondirsi in modo significativo nella media troposfera, verrà associata nei bassi strati al passaggio del ramo più meridionale del sistema frontale atlantico che entro il pomeriggio di domani coinvolgerà l’intero territorio nazionale, apportando piogge, rovesci e temporali, anche a carattere grandinigeno, che colpiranno soprattutto la Toscana, il Lazio, la Campania, la Basilicata e la Calabria tirrenica, in successiva estensione alla Sicilia settentrionale.
Ma piogge diffuse, legate allo stazionamento del fronte occluso del suddetto sistema frontale, bagneranno le regioni settentrionali, divenendo maggiormente persistenti fra Emilia-Romagna, coste venete e sulle Marche, dove si potranno verificare anche dei rovesci. Dal pomeriggio delle schiarite si cominceranno ad aprire fra Piemonte, Liguria e Lombardia, con la graduale cessazione delle ultime precipitazioni. Nel frattempo, l’ulteriore approfondimento della ciclogenesi sul medio-alto Tirreno, che in mattinata potrebbe addirittura presentare un minimo barico al suolo stimabile sui 990-992 hpa, causerà l’inasprimento del “gradiente barico orizzontale” lungo il bordo occidentale della depressione mediterranea, che diventerà molto marcato. La contemporanea spinta del promontorio anticiclonico azzorriano, con un cuneo in direzione delle coste del Portogallo e della Spagna meridionale, rafforzerà ulteriormente tale “gradiente barico orizzontale”, con un forte infittimento di isobare fra la Spagna e l’Italia.
Questa netta contrapposizione barica, ulteriormente acuita dalla spinta del promontorio anticiclonico azzorriano in direzione delle coste del Portogallo e della Spagna meridionale, già dalla tarda nottata determinerà la rapida attivazione di forti e rafficosi venti di maestrale che dopo aver attraversato la Guascogna s’incanalerà sulla valle del Rodano, per poi versarsi con forza sul golfo del Leone, propagandosi molto velocemente al mar delle Baleari, mar di Corsica e mar di Sardegna, con burrasche da NO che raggiungeranno forza 8 della scala Beaufort. Visto l’approfondimento della ciclogenesi lungo il medio-alto Tirreno e la conseguente compressione del “gradiente barico orizzontale” tra il mar di Sardegna e le Baleari, le burrasche da NO e O-NO potranno risultare anche piuttosto intense sul mar di Corsica e mar di Sardegna, con raffiche capaci di toccare temporaneamente anche i 80-90 km/h sul mar di Corsica e mar di Sardegna. Durante la mattinata di domani gli intensi venti di maestrale raggiungeranno il Canale di Sardegna, fino alle coste occidentali e meridionali dell’omonima isola, che dalla tarda mattinata verranno spazzate da forti raffiche da O-NO e NO, capaci di raggiungere picchi di oltre i 70-80 km/h, specie in prossimità delle coste dell’Algeria settentrionale e del nord della Tunisia, dove irromperanno le burrasche più intense. I forti venti di maestrale andranno progressivamente ad attenuarsi non prima della nottata di domani, a partire dal mar di Corsica, mar di Sardegna e Canale di Sardegna, scemando rapidamente dalla successiva mattinata di mercoledì 5 Marzo. Solo fra il Canale di Sicilia persisterà ancora una sostenuta ventilazione da NO che spazzerà Pantelleria e le isole Pelagie, con raffiche fino a 50 km/h.
Mari pronti a divenire agitati o molto agitati, possibili mareggiate fra Sardegna e Sicilia
L’attivazione dei forti venti di maestrale, fra mar di Corsica, mar di Sardegna, Canale di Sardegna e Canale di Sicilia, causerà un rapido aumento del moto ondoso su tutti questi bacini, che in poche ore passeranno da molto mossi (forza 4) fino ad agitati (forza 5), con lo sviluppo di onde di “mare vivo” alte anche più di 3.0 metri. Sul Canale di Sardegna e sul settore più occidentale del basso Tirreno si svilupperanno onde di“mare vivo” alte anche più di 3.0 metri, che si dirigeranno verso le coste occidentali della Sardegna e della Sicilia, innescando su queste mareggiate, anche di media intensità. Soprattutto sui litorali dell’oristanese e sulla costa trapanese, dove in nottata andranno a rompersi onde alte anche più di 3.0-4.0 metri. Addirittura nel corso della prima mattinata di domani il mar di Corsica e il mar di Sardegna diverranno molto agitati (forza 6).
Su questi due bacini, data il soffio di venti davvero impetuosi dal quadrante nord-occidentale in mare aperto, si svilupperanno onde di “mare vivo” alte più di 4.0 metri, ma con “Run-Up” localmente superiori, che si dirigeranno verso le coste settentrionali dell’Algeria e della Tunisia. Queste ondate, sollevate dai forti venti di maestrale che sferzeranno il mar di Corsica e di Sardegna, si muoveranno verso le coste dell’Algeria orientale e della Tunisia settentrionale, dove nella mattinata di domani sono attese consistenti mareggiate, specie nel tratto compreso fra Bejaia e Biserta. Qui l’impeto dei marosi sarà tale da produrre persino dei danni nelle aree già esposte al fenomeno dell’erosione costiera. Il moto ondoso fra mar di Corsica e mar di Sardegna andrà a scadere già dalla serata di domani, mentre il Canale di Sicilia continueranno a presentarsi agitati (forza 5) fino alla mattinata di mercoledì, con deboli mareggiate sui litorali occidentali di Malta e Gozo. L’intenso moto ondoso provocherà l’interruzione dei collegamenti marittimi fra Trapani e Pantelleria e Porto Empedocle e le Pelagie.
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