Hayden Kennedy, scalatore 27enne di fama mondiale, si è suicidato dopo che la sua fidanzata, la 23enne Inge Perkins, ha perso la vita. I due erano stati travolti da una valaga mentre sciavano. E lui non si è mai ripreso dal fatto di non essere riuscito a salvarla. I giovani si trovavano in Montana, negli Stati Uniti, per fare alpinismo, ma durante la loro discesa hanno probabilmente causato una valanga.
L'alpinista, con la forza della disperazione, ha scavato fino allo sfinimento ma poi si è reso conto che non avrebbe mai potuto raggiungere la fidanzata ed è sceso a valle. Lì si è ucciso lasciando un biglietto con le indicazioni per raggiungere la zona della tragedia. I soccorritori, che erano già stati chiamati dallo stesso alpinista, hanno così recuperato poche ore dopo la ragazza. L'incidente è avvenuto a Imp Peak, nella fascia meridionale di Madison, a oltre 3.000 metri di altezza.
La perdita ha sconvolto il mondo dell'alpinismo, che da anni apprezzava le imprese della coppia, come riporta il "Daily Mail". Kennedy, figlio d'arte, era considerato fra i migliori della sua generazione, premiato per numerose scalate estreme. Era diventato famoso soprattutto per la sua azione sul Cerro Torre nel 2012 in Patagonia, quando rimosse da una parete di quella cattedrale dell'alpinismo un centinaio dei circa 400 chiodi a espansione piantati nel 1970 da Cesare Maestri con un compressore.