In una scuola della provincia di Palermo, c'è una classe con un alunno autistico di 7 anni, che qualche volta urla. Due giorni fa il disagio provato dai compagni si è trasformato in azione: i genitori hanno deciso di non mandare i propri figli a scuola. La classe dunque era deserta e la madre del bambino autistico, umiliato da tale comportamento, ha deciso di rivolgersi all'associazione Parlautismo che prontamente ha scritto al Ministero dell'Istruzione.
In risposta, i genitori hanno fatto sapere che oggi consegneranno una lettera in cui chiariranno la loro posizione in merito: “I nostri figli – ha dichiarato la rappresentante dei genitori in consiglio di classe – subivano un disagio. Quel bambino è violento e abbiamo cercato di aiutarlo. Per noi l’importante è il benessere psicofisico dei bambini, di tutti i bambini. L’assenza, che comunque non ha riguardato tutti, non era una provocazione a quel compagnetto. È stato tutto frainteso, non abbiamo niente di cui scusarci”.
Il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone ha commentato la vicenda: “La scuola deve essere un luogo accogliente. Ho chiesto all’Ufficio scolastico regionale di accertare immediatamente quanto è accaduto: un bambino non può essere isolato e punito perché autistico. Farlo significherebbe negare la missione stessa dell’istituzione scolastica”. Il rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale, Maurizio Gentile, ha assicurato: “Vigileremo perché questi episodi, pur in situazioni difficili, non si ripetano”.