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Un edificio segreto di Messina.

  • La chiesa di San Tommaso Apostolo il Vecchio riuscì a ribaltare il suo destino.
  • Si tratta di una costruzione messinese dalla storia molto particolare.
  • Scopriamo meglio questo luogo così interessante e così poco ricordato.

La città di Messina sa riservare molte sorprese. Tra queste vi è indubbiamente la chiesetta di San Tommaso Apostolo il Vecchio, una significativa testimonianza architettonica siculo-normanna dagli evidenti caratteri bizantini.  Il particolare contesto urbanistico la tiene defilata e, sicuramente, non la posiziona tra le più note della città. La sua origine è molto antica e le notizie che si hanno in merito sono decisamente frammentarie. A quanto pare sorse tra il 1061 e il 1101, sotto il gran conte Ruggero I. Soltanto a partire dal XVI secolo entra a fare ufficialmente parte della storia messinese.

Nel 1585 viene annessa al Conservatorio delle Vergini Riparate. Circa vent’anni dopo, il Conservatorio passa in gestione ai padri Teatini e la chiesetta viene inclusa nei giardini del convento. Intorno al 1663, però, i Teatini iniziano la costruzione di una nuova chiesa, intitolata alla Santissima Annunziata. Questa, con la sua facciata barocca e maestosa, diviene uno dei luoghi di culto più prestigiosi della città. Per la chiesetta di San Tommaso inizia il declino. Ma la storia ci riserva alcune sorprese.

San Tommaso Apostolo il Vecchio: la storia

Nel 1866, in seguito alla soppressione degli ordini religiosi, i beni dell’Ordine dei Teatini passarono allo Stato. San Tommaso Apostolo il Vecchio fu venduta a privati e divenne anche un forno e una stalla. La chiesa venne dimenticata e alcuni storici ne negarono l’esistenza. L’edificio, però, si prese la sua rivincita nel 1908. Il terremoto di quell’anno rase completamente al suolo la chiesa della Santissima Annunziata, ma risparmiò San Tommaso. Adesso che ne conosciamo la storia, conosciamone anche l’interno.

Le caratteristiche della chiese di San Tommaso il Vecchio

La chiesa si compone di due parti. Un ambiente rettangolare, a unica navata e coperto da una volta a botte in pietra; un ambiente a pianta quadrata, sormontato da una cupola emisferica in stile arabo-normanno. La cupoletta rosata è l’elemento che più attira l’attenzione. All’esterno la struttura è costituita da mura in pietra e mattoni grezzi. Sul prospetto principale c’è il portale di accesso, sul quale c’è un’apertura che fa entrare la luce. Gli altri due accessi si aprono sulle pareti laterali. Nel 500 la chiesa fu oggetto di restauri e furono anche realizzate pareti di rinforzo. Sul cornicione in pietra della facciata principale è indicata la data “1530”, quasi certamente anno di conclusione dei lavori di rifacimento. C’è anche un’iscrizione latina, ancora oggi parzialmente visibile, che riporta la dedicazione a San Tommaso. Foto: Effems – Opera propria, CC BY-SA 4.0.

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