Forestali che avrebbero percepito l'indennità di reperibilità tutto l'anno, in maniera indiscriminata, altri che avrebbero incassato il 10% in più come capo operaio pur non avendone diritto. Questo è quanto emerge dalla nota interna inviata ai dirigenti del comando forestale qualche giorno fa da Antonio Viavattene, dirigente dell'ufficio che gestisce e controlla la campagna antincendio. La questione interessa circa 200 forestali che adesso rischiano di dover restituire qualcosa come mezzo milione di euro di stipendi già intascati.
Ancora forestali, dunque, un caso che mette il corpo dentro l'occhio del ciclone.
Come spiega il "Giornale di Sicilia" l'indennità di capo operaio, che ha il compito di coordinare le squadre antincendio, si aggira sul 10 per cento circa dello stipendio e secondo il dirigente è stata erogata in maniera indiscriminata nonostante a suo avviso "Nel piano regionale antincendio non vi è alcun riferimento a responsabilità di coordinamento delle squadre di operai di pronto intervento che possa essere affidata a un operaio forestale anche a tempo indeterminato".
Per quando riguarda la reperibilità, pari al 20 per cento dello stipendio "La si può disporre – chiarifica ancora Viavattene – solo allorquando si determinino condizioni veramente eccezionali, nell'immediatezza del configurarsi del pericolo. Sembra invece che l'indennità sia stata inserita per tutti gli operai per 6 giorni al mese e per tutti i mesi dell' anno".
Viavattene ha chiesto di rivedere i conteggi relativi ai pagamenti e di "Procedere prontamente a recuperare le eventuali somme indebitamente corrisposte ai lavoratori interessati per scongiurare il possibile avvio di procedimenti disciplinari e di azioni di responsabilità". Sulla vicenda è anche intervenuto il segretario generale della Flai Cgil Sicilia, Alfio Mannino: "La sensazione – dice – è che sulla pelle dei forestali si stia sollevando l’ennesimo polverone e innescando un clima da caccia alle streghe immotivato e ingiusto".