PALERMO – Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha restituito alla provincia di Palermo 530 beni confiscati alla Mafia.
La cerimonia si è svolta presso l'hotel San Paolo Palace dove insieme all' On. le Alfano vi era la presenza del direttore dell'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alle mafie, il dott. Umberto Pastiglione, e il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti.
Secondo Alfano non c'è miglior modo che combattere la mafia se non premiando coloro che ogni giorno lottano realmente contro una delle più grandi piaghe del 21esimo secolo. Per questo i 530 beni confiscati alla Mafia quali appartamenti, interi stabilimenti e altri appezzamenti di terreni e ville andranno alle forze dell'ordine tutte (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, questura, Tribunale) e ancora all’archivio notarile dello Stato, alla regione Sicilia, al comune di Palermo e ad altri comuni della provincia.
«Il messaggio è questo: attraverso il Fondo unico della giustizia finanziamo le forze che combattono la mafia, con le risorse sottratte alla mafia. Per non dare argomenti alla mafia occorre ripartire dal mantenimento dei livelli occupazionali delle aziende epurate dal doping mafioso. Per questo motivo dobbiamo contare sulla professionalizzazione dei soggetti che le gestiranno e sulla accelerazione dei tempi di assegnazione».
La cerimonia, non a caso, è stata voluta dentro uno dei simboli storici della mafia, l’hotel San Paolo Palace (bene già confiscato) per dare un segnale concreto di cambiamento e di come un bene confiscato alla mafia possa in seguito divenire luogo di legalità.
Un modo per aggredire simbolicamente il patrimonio mafioso
Durante la cerimonia il Ministro dell’Interno On.le Angelino Alfano ha consegnato alla neo costituita cooperativa degli ex lavoratori della fallita Gruppo 6 GDO S.r.l., denominata “Terramia” strumenti, attrezzature e mezzi per l’imbottigliamento dell’olio di oliva e per la stagionatura dei formaggi.