Poeti e scrittori siciliani

Andrea Camilleri, biografia, opere, vita privata dello scrittore che ha creato il Commissario Montalbano

Andrea Camilleri, chi era lo scrittore siciliano che ha ideato il personaggio del Commissario Montalbano. Biografia e carriera, opere, cosa leggere. Quali sono i romanzi più famosi di questo autore geniale, che ha scritto pagine fondamentali della letteratura italiana e che ha espresso il suo genio in molti modi. Vita privata: chi era la moglie, le figlie.

Biografia

Nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, il 6 settembre del 1925, Andrea Camilleri è morto a Roma, il 17 luglio del 2019. Per gran parte della sua vita ha vissuto proprio nella Città Eterna ed è lì che è stato sepolto, presso il Cimitero Acattolico. Durante la sua lunga vita (è morto all’età di 95 anni) è stato scrittore, regista, autore teatrale, televisivo e radiofonico e autore di saggi sullo spettacolo. Il grande pubblico l’ha conosciuto grazie ai romanzi del Commissario Montalbano, ma sono davvero molti gli ambiti della creatività che ha esplorato.

Camilleri ha frequentato il liceo classico Empedocle di Agrigento, ma non sostenne mai l’esame di maturità perché, nel maggio del ’43, a causa dell’imminente sbarco in Sicilia delle forze alleate, si decise che sarebbe valso il solo scrutinio. A giugno iniziò, come ha ricordato poi lui stesso “una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere di sangue, di paura”.

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Durante lo sbarco degli alleati in Sicilia, Andrea Camilleri, in compagnia di alcuni amici d’infanzia, assistette ad un episodio che lo colpì profondamente. Un soldato americano (con i gradi nascosti da fiori) alla vista di una tomba tedesca, con molta rabbia e odio, spezzò la croce che era stata posta lì con un gesto caritatevole. Quel soldato, si scoprì più tardi, era il generale Patton, militare di alto ingegno e coraggio ma definito dai suoi stessi sottoposti (di chiara origine siciliana) “un uomo fituso“.

Vita privata, moglie, e figlie

La moglie di Andrea Camilleri era Rosetta Dello Siesto. Si erano sposati nel 1957 e, di lei, lui ha detto: “Non c’è rigo che io abbia pubblicato che non sia stato prima letto da lei”. Hanno condiviso 62 anni di matrimonio insieme e dal loro amore sono nate tre figlie (Mariolina, Andreina ed Elisabetta), che a sua volta hanno donato loro quattro nipoti e due pronipoti. La famiglia dello scrittore è sempre rimasta nell’ombra, mantenendo fortemente la sua privacy. Presente per lui e con lui fino all’ultimo momento, ma distante da quei riflettori che vengono inquinati troppo spesso da inutili gossip.

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Andrea Camilleri – Foto Flickr CC BY 2.0

Carriera

Sin dal 1949 Andrea Camilleri ha lavorato alla Rai come delegato alla produzione, regista e sceneggiatore; in queste vesti ha legato il suo nome ad alcune fra le più note produzioni poliziesche della TV italiana, cioè i telefilm del Tenente Sheridan e del Commissario Maigret. Si è occupato anche della messa in scena di opere teatrali, con un occhio di riguardo a Luigi Pirandello.

Col passare degli anni ha affiancato a questa attività quella di scrittore. Ha firmato importanti saggi “romanzati” di ambientazione siciliana, che nascono dai  suoi studi sulla storia dell’isola. Quando ha abbandonato il lavoro come regista/sceneggiatore per sopraggiunti limiti di età, la scrittura ha preso il sopravvento.

Primi romanzi di Andrea Camilleri

Non tutti lo sanno, ma per lo scrittore siciliano non fu facile farsi strada nel mondo della letteratura. Nel 1978, dopo circa 10 anni di inutili ricerche di una casa editrice disposta a dargli credito, esordì nella narrativa con “Il corso delle cose” (Lalli). Il libro venne pubblicato gratis da un editore “a pagamento”, con l’impegno di citare l’editore stesso nei titoli dello sceneggiato TV tratto dal libro, “La mano sugli occhi“. Il successo sperato non arrivò in quel momento.

Garzanti ha pubblicato nel 1980 “Un filo di fumo” (riedito poi, come il primo, da Sellerio). Fu il primo di una serie di romanzi ambientati nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigàta, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. La svolta arrivò nel 1992.

In quell’anno, infatti, Sellerio ha pubblicato “La stagione della caccia“: Andrea Camilleri divenne così un autore di grande successo. Alle opere ambientate nella Vigàta di un tempo, dal “Birraio di Preston” (1995) a “La concessione del telefono” (1999), si affiancano i gialli della Vigàta odierna del Commissario Montalbano. Dal 1999 Salvo Montalbano è approdato in tv, con una fiction di successo: a dargli un volto è stato Luca Zingaretti, che ha vestito egregiamente i suoi panni fino al 2021, anno delle ultime produzioni.

Montalbano è il protagonista di romanzi (il primo è “La forma dell’acqua”, del 1994) e racconti che non abbandonano quasi mai le ambientazioni e le atmosfere siciliane. Le indagini del sarcastico Commissario, nonché le atmosfere e il divertente e azzeccato linguaggio “italo-siculo” hanno affascinato migliaia di lettori e, di conseguenza, telespettatori.

Stile e linguaggio

Cuore delle opere più celebri di Andrea Camilleri è la Sicilia: questa non è mai solo una cornice. Al contrario, l’autore ha provato in tutti i modi a descriverla nella sua interezza e intimità. Ne ha fatto emergere gli aspetti più autentici: in questo senso è stato fondamentale l’uso che ha fatto fatto della lingua siciliana e delle sue sfumature dialettali.

Lo scrittore, infatti, ha spesso puntato su parole siciliane dotate di forza e significato, ma anche su quelle caratterizzate da ambiguità o ambivalenza: caratteristiche che le loro omologhe italiane non hanno. Nonostante questo, quelle parole vengono perfettamente comprese dal lettore, anche quello che non conosce la lingua siciliana. Camilleri, profondo conoscitore del dialetto siciliano, lo ha utilizzato in tutte le sue forme e varietà, e lo ha inserito all’interno delle frasi sfruttandone la musicalità, per rendere le frasi maggiormente intuibili e godibili.

Camilleri e il Commissario Montalbano

Il personaggio di Salvo Montalbano è il più famoso creato dalla penna di Andrea Camilleri. É il commissario di Vigata ed è circondato da collaboratori che gli sono molto legati, ognuno dotato a sua volta di caratteristiche molto peculiari. In questo caso, lo stile è influenzato da autori come Simenon e Montalbán. Il commissario Salvo fa il suo esordio nel romanzo “La forma dell’acqua“. Emerge fin da subito il carattere burbero e generoso dell’uomo, pieno di manie, e quello acuto e ingegnoso del poliziotto, in grado di risolvere anche i casi più difficili.

Andrea Camilleri ha tratteggiato un personaggio amatissimo dal pubblico che, per oltre 20 anni e ancora oggi, è stato protagonista anche in televisione. I luoghi della fiction di Montalbano sono diventati vere e proprie mete di “pellegrinaggi” da parte di tanti appassionati e curiosi. L’invenzione dello scrittore siciliano è stata innovativa. E siamo certi manterrà questa caratteristica per sempre.

Foto in evidenza ufficio stampa Rai.

Redazione