Parliamo di antichi giochi siciliani: conoscete Varvarutteddu? Si tratta di un antico gioco siciliano, ormai da tempo in disuso. A spiegarci come funziona è Giuseppe Pitrè, in un testo del 1883. I giocatori toccano successivamente il mento, la bocca, il naso, gli occhi, la fronte, ripetendo nello stesso tempo, verso a verso:
Varvarutteddu (piccolo mento)
Vuccuzza d’aneddu (boccuccia ad anello)
nasu, nasiddu (naso, nasino)
occhiuzzi di pirtusiddu (occhi piccolini)
frunti di balata (fronte dura o spaziosa… attenzione momento topico)
e te na timpulata
A questo punto si dà per vezzo una leggerla sberla. Esistono anche una variante napoletana, così come una toscana. A cambiare, naturalmente, è la filastrocca, non più in lingua siciliana.