Gli abitanti si erano organizzati per vivere in modo del tutto autonomo, avevano trovato il modo di raccogliere le acque dilavanti sulle rocce tramite delle incisioni che potevano avvolte diventare veri e propri canaloni i quali convogliavano le acque meteoriche in recipienti scavati nella roccia, che a loro volta venivano suddivise in piccole vasche per un agevole utilizzo giornaliero.
Il villaggio è composto da due chiese rupestri a due piani e circa trenta grotte anche a diversi piani, utilizzate come abitazioni.
Sulle pareti si notano le piccole teche scavate nella roccia, che servivano per la deposizione delle urne e vasi cinerari, dato che il culto dei morti seguiva ancora il rito cerimoniale romano, i defunti venivano cremati e le ceneri raccolte in vasi. Il villaggio poteva contare anche sul supporto idrico del torrente che scorre alla base, che si getta nel vicino fiume Morello.