Potrebbero emergere nuove, pesanti verità sull’omicidio dell’agente di polizia Antonino Agostino e della moglie, Ida Castelluccio, uccisi a Villagrazia di Carini, in provincia di Palermo, la sera del 5 agosto 1989.
Come si legge su tutti i giornali, a cominciare da Repubblica Palermo, il collaboratore di giustizia Vito Lo Forte sostiene che Antonino Agostino sia stato assassinato per precisa volontà dei dirigenti del commissariato in cui lavorava, i quali avrebbero chiesto alla mafia di eliminarlo.
Lo Forte è stato ascoltato nell’ambito di un incidente probatorio davanti al Gip Maria Pino, che aveva respinto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura per i due indagati, il superkiller Nino Madonia e Gaetano Scotto.
Il giudice aveva ordinato nuovi accertamenti e così i pm Francesco Del Bene, Nino Di Matteo e Roberto Tartaglia hanno sentito l’ex mafioso della famiglia palermitana dell’Arenella, puntualmente smentito da un altro pentito, Vito Galatolo, che collabora dal novembre 2014.
Galatolo ha negato la tesi portata avanti da Lo Forte, sia in merito al suo presunto coinvolgimento nel delitto Agostino-Castelluccio che nel fallito attentato dell’Addaura contro il giudice Giovanni Falcone e contro due colleghi svizzeri, Carla Del Ponte e Claudio Lehmann, avvenuto un mese e mezzo prima, il 21 giugno 1989.