“La disabilità mi ha insegnato a vedere la vita con altri occhi”. È la storia di Antonio Andaloro, detto Anthony e si tratta di uno chef cieco.
Chi è Anthony, lo chef cieco
Originario di Milazzo, in provincia di Messina, Antonio Andaloro è un ex decoratore di mobili antichi. A causa di una retinite pigmentosa e al morbo di Stargadt, è diventato cieco. “Mi sono detto che continuare così avrebbe significato morire a poco a poco e allora nel 2006 ho deciso di cambiare, iniziando dal nome. Antonio ha lasciato il posto ad Anthony, è questo oggi il mio nuovo nome”. Ma non è stato soltanto per questo, ha nettamente rivoluzionato la sua intera vita diventando chef. “La mia “ musa ispiratrice” è stata Christine Ha, la chef vietnamita non vedente vincitrice della terza stagione di Masterchef Usa, vero esempio di bravura, forza e perseveranza”.
La sua carriera
Il suo percorso è stato abbastanza tortuoso, ma adesso è uno chef di fama internazionale, vincitore di numerosi premi. Inoltre è fiduciario della delegazione per la disabilità dell’associazione Disciple d’Auguste Escoffier, presieduta dallo chef Giovanni Lorenzo Montemaggiore. Insieme hanno partecipato all’Expocooking, la manifestazione dedicata al mondo della ristorazione e del gusto organizzata nei giorni scorsi alla Fiera del Mediterraneo di Palermo.
Lo chef va in giro per il mondo con i suoi eventi sensoriali, chiamati anche “ dinner in back word”, una cena a lume di candela, dal menù segreto, dove i commensali bendati, iniziano dal dolce per terminare con gli antipasti. “Io la definisco una bellissima avventura ai confini della realtà, alla quale tutti possono partecipare. I ricavati li devolvo in beneficenza”.
Ama lasciarsi trasportare dalla fantasia e ha una passione sfegatata per i risotti, ma non solo. Adora i maccheroni messinesi fatti a mano con il sugo e il tritato di maiale, cucinato per tre ore.
“Come lo facevano le nostre nonne. Se poi viene preparato nel tegame di terracotta è ancora più buono”. I progetti sono tanti, come ad esempio la partecipazione in un programma televisivo “ Non ci vedo dalla fame, ma ci vedo con i sensi”. “Mi devo tenere impegnato altrimenti mi spengo”. Collabora anche con l’associazione Meter&Miles impegnata in progetti rieducativi e cucina per coloro che vivono in situazioni di disagio e disabilità. “Io vivo della mia sola pensione il mio lavoro non mi arricchisce, ma la disabilità mi ha insegnato a vedere la vita con altri occhi e con il cuore”.