Antonio Ingroia, chi è l’avvocato, ex magistrato e politico siciliano. Biografia e carriera: dove è nato, quanti anni ha, dove ha studiato, cosa fa oggi. La collaborazione con Giovanni Paolo Borsellino, l’attività antimafia. Cosa fa oggi.
Antonio Ingroia
Antonio Ingroia nasce a Palermo, il 31 marzo del 1959, quindi ha 63 anni. Si laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Palermo, con una votazione di 110/110 e lode, discutendo una tesi di diritto penale sull’associazione mafiosa, che gli vale il Premio Speciale dell’Istituto Gramsci Siciliano per la migliore tesi di laurea sulla mafia.
Nel 1987 vince il concorso in magistratura, iniziando il suo tirocinio professionale al Tribunale di Palermo, con Giovanni Falcone. Diviene sostituto procuratore a Marsala nel 1989 e qui inizia a lavorare a stretto contatto con Paolo Borsellino, all’epoca procuratore nella città della provincia di Trapani. È Borsellino a volerlo espressamente al suo fianco anche alla Procura di Palermo, quando diviene procuratore aggiunto nel marzo 1993, nel ruolo di sostituto procuratore.
Nel 1993 Antonio Ingroia diventa pubblico ministero della Procura antimafia, con Giancarlo Caselli. Si occupa di casi celebri legati alla malavita organizzata e di processi rilevanti sui rapporti tra mafia e mondo politico-economico. Ha molta risonanza, in questo periodo, l’azione legale che coinvolge Giulio Andreotti, con il processo iniziato nel 1993 e conclusosi nel 2003.
Incarico in Guatemala
Nel mese di luglio del 2012 il Consiglio Superiore della Magistratura dà il via libera al collocamento fuori ruolo del Procuratore aggiunto di Palermo Ingroia, che si reca in Guatemala per dirigere un’unità di investigazione per la lotta al narcotraffico, su incarico dell’ONU. Rientra dopo due mesi, per dedicarsi alla politica.
Partiti politici
Partecipa dunque poco dopo alla prima assemblea nazionale di “Cambiare #sipuò”. Annuncia di volersi candidare alle elezioni politiche del 2013 sotto le insegne di Rivoluzione Civile. I risultati delle elezioni non consentono alla coalizione di essere presente né in Parlamento né alla Camera. Dopo le elezioni politiche del 2013, ricopre il ruolo di sostituto procuratore alla Procura della Repubblica di Aosta per alcuni mesi.
Nel corso di una conferenza stampa, Antonio Ingroia annuncia la nascita del nuovo movimento Azione Civile, che chiude l’esperienza di Rivoluzione Civile (e ne eredita il programma elettorale). Annuncia le dimissioni dalla magistratura e l’impegno diretto in politica. Il 22 giugno del 2013 si tiene la prima Assemblea Nazionale del neonato movimento politico Azione Civile.
A luglio l’allora presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta annuncia che Ingroia sarà presto il nuovo commissario di Sicilia e-Servizi, società per l’informatizzazione, dove si insedia nel novembre dello stesso anno. A febbraio del 2014 Ingroia è anche commissario della Provincia di Trapani, in sostituzione del vice prefetto Darco Pellos fino al 9 dicembre 2014. L’incarico presso Sicilia e-Servizi dura fino all’inizio del 2018.
Nel frattempo, nel novembre del 2018, fonda un nuovo partito, “La mossa del cavallo“, che cambia poi nome in “Lista del popolo per la Costituzione“. Si candida a sindaco di Campobello di Mazara alle elezioni del 2020, con una lista civica, ma non viene eletto. Alle elezioni amministrative del 2022 Azione Civile sostiene la candidata sindaco di Palermo Francesca Donata, in una coalizione con altri partiti.
Nel mese di settembre del 2013 Antonio Ingroia diviene avvocato dell’Associazione dei familiari delle vittime della Strage di via dei Georgofili, ma l’incarico è revocato poco dopo. Si occupa, negli anni a seguire, di diversi assistiti, tra i quali le famiglie di Vincenzo Garofalo e Antonio Fava, carabinieri uccisi il 18 gennaio del 1994 in un conflitto a fuoco in un posto di blocco a Scilla.
Ingroia avvocato di Gina Lollobrigida
Tra gli altri assistiti, dal 2021, c’è anche l’attrice Gina Lollobrigida, scomparsa a gennaio del 2023. Intervistato dal Corriere della Sera, Ingroia racconta come è stato scelto in qualità di difensore:
“Nasce tutto da Netflix. Dalla serie su Pino Maniaci... La Lollobrigida ha visto come ho difeso Maniaci, poi assolto”, ha detto. Il riferimento è alla docu-serie “Vendetta: guerra nell’anti-mafia”, che lo vede tra i protagonisti.
Attraverso la pagina del suo studio legale, nel momento in cui inizia a occuparsi della vicenda di Gina Lollobrigida, spiega: “Si tratta di una vicenda giudiziaria molto delicata e anche molto triste e amara, visto che si fonda sulle accuse di un figlio che si rivolta verso la propria madre e che riesce per le vie legali – almeno fino ad oggi – a ”privare” la madre del diritto di gestire il proprio patrimonio, costruito in una vita, e perfino gli oggetti a lei più cari, che le vengono così, di fatto e ingiustamente, ”sottratti””.
In quanto avvocato della Lollobrigida, è in diverse occasioni ospite in televisione, come per la puntata di domenica 22 gennaio 2023 di Domenica In.
Foto sito ufficiale Antonio Ingroia.