Prima il colloquio medico, poi un questionario, infine un test su stimoli visivi associato a un altro questionario: così si valuterà se gli aspiranti al rinnovo o al rilascio della patente costituiscano un rischio per la circolazione in quanto affetti da sospetta Sindrome di apnee ostruttive nel sonno (Osas). È quanto prevede il decreto del ministero della Salute, in fase di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Il provvedimento determina gli indirizzi medico-legali da osservare per accertare l'idoneità alla guida dei soggetti affetti da Osas, o sospettati di esserne affetti. Un primo colloquio con gli aspiranti al rilascio o al rinnovo della patente servirà a determinare le prime condizioni di rischio: russamento, obesità, ipertensione arteriosa farmaco-resistente, diabete, cardiopatia, eventi ischemici cerebrali e broncopneumopatie.
In base al risultato, se sarà necessario un ulteriore approfondimento per valutare l'eventuale Osas si somministrerà un questionario sulla sonnolenza diurna. Da questo si individueranno i profili di "basso rischio", "medio rischio" o "elevato rischio" per la circolazione. Per la valutazione della riduzione del livello di vigilanza si passa poi al test dei tempi di reazione, della durata di 10 minuti, in cui l'esaminato deve rispondere premendo un pulsante a una sequenza rapida di stimoli luminosi rossi alternati a stimoli luminosi arancio.
Il test sarà eventualmente associato al questionario sulla sonnolenza di Epworth. Per i soggetti con rischio medio-basso di sonnolenza diurna, la validità della patente è limitata a 3 anni per le patenti di Gruppo 1 (A, B, B +E) e di un anno per quelle di gruppo 2 (C, C+E, D, D+E). Nel caso invece di rischio elevato, chi è affetto da Osas moderata o grave e produca attestazione specialistica sull'aderenza alla terapia con miglioramento della sonnolenza, potrà guidare con validità della patente non superiore a tre anni per il gruppo 1 e a un anno per il gruppo 2.