Quest’area è oggi una riserva naturale che va dalla costa situata nei pressi di Marsala fino all’antica città fenicia di Mozia, comprendendo il tratto di laguna in cui si bagnano anche le cosiddette isole dello Stagnone.
L’aeroporto non è più utilizzato, ma appartiene ancora all’Aeronautica, data la presenza di strutture di archeologia militare, come i così chiamati ‘Hangar Nervi’: capannoni in cemento armato realizzati nel 1935 su progetto dell’ingegnere Pier Luigi Nervi, che fungevano da rimesse per i velivoli, o la cosiddetta casamatta, una struttura fortificata sita nelle acque basse dello Stagnone; l’edificio ospitava una sentinella del Genio Pontiferi, posta a costante guardia dell’idroscalo.
Ospiti dell’aeroporto, anche gli idrovolanti della Regia Marina, nonché i mezzi della Luftwaffe, l’aeronautica militare tedesca, durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale. Con lo sbarco degli Alleati in Sicilia, tutti i mezzi militari vennero trasferiti presso l’idroscalo di Orbetello, anch’esso non più in uso. Una volta terminata la Guerra, le strutture dell’Idroscalo Marsala-Stagnone, divennero sede del Distaccamento idroscalo di Stagnone, fino al 1961, quando venne disposto il trasferimento del personale qualificato presso l'Aeroporto di Trapani-Chinisia, avamposto militare e civile della Regia Aeronautica.
A partire dal 1949, anno della sua inaugurazione, l'Aeroporto di Trapani-Chinisia venne utilizzato come nuova base militare, in sostituzione dell’Aeroporto di Trapani-Milo. Dal 1955 iniziò a venire usato anche come scalo civile, in particolare ad uso dei cittadini di Pantelleria.
In Sicilia esistono altri due idroscali: uno nei pressi della città di Enna, l’altro appartiene alla città di Siracusa. Quello di Enna si trova a circa 500 metri sul livello del mare, nei pressi del lago Nicoletti. La struttura è stata inaugurata nel 2007 per l’ammaraggio e il decollo di moderni idrovolanti. Era l’unica struttura adibita al trasporto ad uso civile, della provincia di Enna, e, più in generale, di tutta la Sicilia centrale; oggi non è più utilizzata, a causa del fallimento della compagnia aerea che si occupava dell’organizzazione dei voli.
Nei pressi di Siracusa, si trova invece l’Idroscalo De Filippis, intitolato al noto tenente della Prima Guerra Mondiale decorato con medaglia d’argento e di bronzo al valore militare. L’aeroporto è composto da una struttura lunga all’incirca 2.000 metri, tra l’area terrestre di borgo Sant’Antonio e il quartiere Pantanelli, in cui, nel 1923, vennero dislocati gli edifici e gli hangar, e il bacino del Porto Grande. Periodo di maggior splendore per l’aeroporto, furono gli anni Venti, ma l’idroscalo venne utilizzato poi anche durante le operazioni della Seconda Guerra Mondiale e fino alla fine degli anni Cinquanta, anche per il trasporto di passeggeri civili. Oggi il bacino su cui atterravano gli idrovolanti, viene utilizzato per competizioni e attività sportivo-ricreative di canoe, barche da diporto e navi commerciali.
Autore | Enrica Bartalotta
Foto di Peppino Costanza