Rinviato al 2022 l’appuntamento con Sicilia en Primeur, Assovini Sicilia si prepara ad affrontare nuove sfide. Un percorso che punta a rafforzare l’identità e il brand dell’Associazione attraverso il profilo e la storia imprenditoriale delle singole aziende vitivinicole associate, collegati da una visione di insieme. È strategico valorizzare l’enoturismo siciliano, declinato in una molteplicità di dimensioni. Si comincia dalla produzione delle cantine, con visite e degustazione, per abbracciare la ricettività, il wine trekking, il pic-nic tra i filari, i corsi di cucina. In una parola, l’enoturismo diventa well-being. “La Sicilia ha le carte in regola per essere un’immensa Napa Valley”- afferma Laurent Bernard de la Gatinais, Presidente di Assovini Sicilia.
“Se, fino a qualche tempo fa, l’enoturismo si limitava alla degustazione – continua de La Gatinais – oggi si punta a qualcosa di più diversificato e complesso. L’ospitalità è un modo completo per promuovere la Sicilia del vino, dalle piccole alle grandi aziende vinicole, perché l’enoturismo mette insieme territorio, vino, natura, cibo, relax, convivialità. Assovini Sicilia, intende supportare la ricettività dei nostri associati e l’enoturismo come strategia per fare conoscere il territorio, i nostri soci, la cultura gastronomica, le nostre risorse”. In questa fase di ripresa, Assovini Sicilia sta lavorando anche all’accreditamento della struttura associativa come ente di formazione rivolto ai soci. Oggetto della formazione sarà, sia la produzione che la parte tecnica e commerciale. L’obiettivo è individuare un know how che fornisca agli associati gli elementi e le informazioni rilevanti per compiere le scelte e le strategie giuste.
Nel futuro di Assovini Sicilia, c’è molta attenzione alla sostenibilità. Un valore e un obiettivo che l’associazione di vitivinicoltori siciliani porta avanti attraverso la Fondazione SOStain Sicilia, costituita da Assovini Sicilia insieme al Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e presieduta da Alberto Tasca. SOStain è un programma di sostenibilità per la vitivinicoltura siciliana, promosso allo scopo di certificare la sostenibilità del settore vitivinicolo regionale, attraverso rigorosi indicatori che permettono alle aziende di misurare il proprio livello di sostenibilità e di ridurre, di conseguenza, l’impatto sull’ecosistema.
Numerosi sono gli aspetti regolati dal Disciplinare del programma SOStain, messo a punto da un Comitato Scientifico indipendente, a cui le cantine devono attenersi per ottenere un marchio di sostenibilità da apporre in bottiglia. Le pratiche che verranno prese in esame vanno dalla misurazione dei consumi di acqua e dell’impronta carbonica, al controllo del peso della bottiglia, dalla salvaguardia della biodiversità floro-faunistica alla valorizzazione del capitale territoriale, dal risparmio energetico alla salute degli agricoltori e dei consumatori.
La ripartenza del settore vitivinicolo non può non tenere conto di due elementi essenziali: export e mercato digitale. Il primo, rappresenta per i soci di Assovini circa il 50% delle vendite, mentre il mercato digitale, da strumento secondario è diventato importante, a causa degli effetti della pandemia. “L’export, spiega il Presidente di Assovini Sicilia, dipende molto da quali mercati esteri sono pronti e in ripresa. Il digitale, invece, oltre ad essere funzionale e a convivere con gli altri strumenti, è indubbio che abbia acquisito un ruolo rilevante, ma non dimentichiamoci che il vino è soprattutto convivialità”.
Nell’annus horribilis segnato dalla pandemia, il vino siciliano, rispetto ad altre regioni, ha retto l’onda d’urto del Covid-19, chiudendo il 2020 con una leggera flessione del 5% sulla produzione dei vini Doc Sicilia (90.594.310 le bottiglie prodotte contro le 95.640.634 dell’anno precedente). “Se in passato, l’Associazione ha avuto l’esigenza di gridare al mondo l’esistenza di una Sicilia diversa, di qualità, oggi, i tempi sono maturi per raccontare i protagonisti di Assovini Sicilia nel dettaglio, con la consapevolezza di fare parte di un mosaico che rappresenta il continente Sicilia. Nel nostro settore c’è un livello di management alto grazie alla conoscenza e alla tecnica che la generazione precedente ci ha trasmesso, e al lavoro della nostra generazione. Nel ricambio generazionale, abbiamo il dovere di condividere queste esperienze insieme ad una visione futura che sia anche sostenibile”, conclude de La Gatinais. Photo by Elle Hughes on Unsplash.