I cittadini siciliani per poter transitare nelle tratte autostradali “Messina-Palermo e Messina-Catania” devono pagare uno dei pedaggi più cari in Italia, con il risultato che le autostrade in Sicilia sono carenti sotto differenti punti di vista, soprattutto quello della manutenzione. Il Movimento cinque stelle ha deciso, così, di appellarsi al governo: attraverso tre diverse interrogazioni, a firma Cancelleri, Zafarana e D’Uva, gli esponenti del partito hanno voluto richiamare l’attenzione del Ministero delle Infrastrutture e dell’assessorato regionale al ramo circa le inadempienze del consorzio per le autostrade siciliane, dell’ente pubblico sottoposto al controllo della regione, attualmente concessionario Anas delle due importanti arterie autostradali.
“Le contestazioni rivolte ad Autostrade siciliane – afferma Valentina Zafarana la vice capogruppo del M5s all’Ars – spaziano dalla manutenzione delle piste alla segnaletica sia orizzontale che verticale, dai guardrail agli impianti elettrici, dalle opere in verde agli impianti telematici di esazione”. Proprio l’Anas, così come riportato da diversi quotidiani locali, l’11 novembre scorso avrebbe già inviato al consorzio una lettera ufficiale all’interno della quale veniva richiesta “una lunga serie di giustificazioni in ordine alle inadempienze già citate, paventando altresì la revoca della stessa concessione”.
“Ad oggi, – concludono gli esponenti del M5s – risultano essere diversi i procedimenti aperti dalla Procura della Repubblica italiana a carico del consorzio, anche a causa di presunti sprechi di denaro pubblico. Chiediamo, pertanto, al Governo di intervenire con urgenza per verificare la presenza di gravi inadempienze, tali da attentare alla sicurezza dei cittadini siciliani e di verificare la sussistenza delle ragioni che hanno dato vita al contratto di concessione”.