Durante una passeggiata serale a Siracusa, in piazza Duomo, nel centro storico di Ortigia, l’ambientalista Sebastian Colnaghi ha soccorso un piccolo di Rondone Eurasiatico (Apus apus è il suo nome scientifico). Mentre camminava nella vivace piazza, Colnaghi ha notato un movimento insolito: un giovane Rondone che, nel tentativo di fare le sue prime prove di volo, era atterrato in mezzo alla folla di turisti, rischiando di essere schiacciato.
La città di Siracusa, rinomata per i suoi monumenti greci e romani, ospita numerose feritoie e cavità dove ogni anno nidificano diverse specie di uccelli. Passeri, Colombacci, Rondoni, Storni, Codirossi e persino alcuni rapaci come il Gheppio, il Barbagianni e la Civetta trovano rifugio nei cornicioni e nelle cavità degli edifici. Tuttavia, queste stesse caratteristiche architettoniche possono diventare pericolose per i giovani uccelli quando iniziano a volare, come dimostra il recente incontro in piazza Duomo.
“Questa è la sesta volta che intervengo per soccorrere un volatile in pericolo in pieno centro”, ha dichiarato Sebastian Colnaghi. “Ho deciso di dare un nome alla piccola di Rondone e di chiamarla Azzurra, che richiama il cielo in cui vola. Fortunatamente, sono riuscito a mettermi in contatto con il mio amico Giovanni Grienti, titolare di un’attività in Ortigia. Giovanni ha già soccorso diversi Rondoni trovati in mezzo alla strada e si è offerto di occuparsene personalmente finché Azzurra non sarà in grado di volare”.
Per coloro che si trovano a Siracusa e dovessero imbattersi in un volatile in difficoltà, è importante sapere che possono rivolgersi all’Ufficio Volatili e Fauna Selvatica della Regione Siciliana al numero 0931 67450, situato in piazza San Giovanni alle Catacombe n.7. L’ufficio è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e il mercoledì dalle 15:30 alle 17:30. Alternativamente, è possibile contattare il Corpo Forestale al numero 1515 o la Polizia Locale.
Colnaghi continua a sottolineare l’importanza della collaborazione dei cittadini nella tutela della fauna selvatica. “Ognuno di noi può fare la differenza”, conclude l’ambientalista. “Segnalare un animale in difficoltà e intervenire tempestivamente può salvare vite”. La sua dichiarazione mette in luce come la responsabilità di proteggere la fauna selvatica non ricade solo sulle spalle degli esperti o delle organizzazioni specializzate, ma coinvolge l’intera comunità. Molte volte capiterà di incontrare un animale ferito o in pericolo, soprattutto in aree urbane o semi-urbane dove la fauna selvatica e gli esseri umani coesistono strettamente. In tali situazioni un intervento rapido può fare una grande differenza.