Il Ballo della Cordella è un’antica tradizione siciliana, che vanta più di 80 anni di storia alle spalle. Un tempo veniva eseguito, nel momento della mietitura del grano, nelle campagne che si estendono tra le due Petralie, Castellana Sicula e Polizzi Generosa. Le radici, dunque, affondano nei riti arcaici di propiziazione e di ringraziamento per il raccolto. In quest’area delle Madonie i contadini si riunivano intorno ad un’aia, dando vita a una caratteristica e scenografica danza, intorno a un’asta alta circa tre metri e con un mazzo di spighe mature sulla cima. Da qui pendevano 24 nastri di diverso colore: la punta estrema di ogni nastro, “curdedda“, veniva tenuta in mano da altrettanti ballerini che, in coppia, rappresentavano i 12 mesi dell’anno.
I ballerini, al suono di una semplice musica, seguivano le indicazioni del capogruppo, ‘u capurali. Si muovevano intorno alla pertica centrale, incrociandosi in continuazione, così da tessere, con le cordelle, quattro differenti figure, cioè le stazioni dell’anno, rappresentanti l’aratura, la semina, la germina e la raccolta. La tradizione del Ballo della Cordella stava per cadere nell’oblio ma, per fortuna, a cavallo delle due guerre a Petralia Sottana è stato ripreso con i costumi tipici e i canti tradizionali. La tradizione è stata proposta in forma “turistica”, ma non ha perso le forme originali, grazie a un gruppo folcloristico. La domenica successiva a ferragosto, a Petralia Sottana e nei centri limitrofi, si tiene tradizionalmente una manifestazione molto suggestiva, che coinvolge diversi gruppi folkloristici. Il ballo viene eseguito in concomitanza alla rievocazione dell’antico Corteo Nuziale, che precedeva la celebrazione di un matrimonio (la funzione un tempo si celebrava alla fine del raccolto, con migliori condizioni meteorologiche e maggiori disponibilità economiche).