In Sicilia non mancano i luoghi che definirli singolari è dire poco. Tra questi c’è anche il Bar Turrisi di Castelmola, inserito da Focus tra i sette bar più particolari del mondo. Il motivo che rende unico nel suo genere questo locale siciliano lo scopriremo tra poco.
Partiamo dalla sua storia.
Il Bar Turrisi viene fondato nel 1947 ed è passato da una generazione all’altra, dal cavaliere Salvatore Turrisi al figlio Giuseppe, ai nipoti. Oggi rappresenta probabilmente uno dei luoghi più insoliti della Sicilia, dove è possibile degustare i tipici sapori mediterranei in compagnia di sculture che rappresentano la fecondità e virilità dell’uomo.
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Si trova in una antica struttura su quattro livelli e permette di osservare Etna e mare, acqua e fuoco. Qui si può gustare un sorso di vino alla mandorla afrodisiaco, che sintetizza in un elisir i nostri luoghi e profumi.
Abbiamo anticipato che il Bar Turrisi presenta una particolarità. Quella particolarità è la ricorrenza del simbolo della virilità. Il cavaliere Turrisi, per spirito libero e per passione per la storia volle rappresentare qui, in questo bar tutta la cultura di qui tempi. E da quel momento il bar è diventato famoso per la presenza evidenza di quel simbolo.
L’idea del fallo ha sicuramente suscitato inizialmente grande sgomento, ma qui viene inteso in modo per nulla volgare. Storicamente, lo si ritrova anche nella cultura dei Greci, antichi colonizzatori di questa terra. È il dio Priapo che ha rappresentato nell’antica Grecia la fecondità, la libertà, la fortuna, la vita e la bellezza.
Il bar insieme agli altri elementi coreografici, come i carretti siciliani, pupi, chiavi di carretto cerca di sintetizzare parte della cultura siciliana. Il fallo è per altro un simbolo che ha rappresentato nell’antichità l’antidoto contro il malocchio, di cui non si può negare di certo la sua efficacia.