L’isola siciliana del baseball.
- Storia del baseball a Ustica, la vicenda che pochi conoscono.
- Lo sport americano per eccellenza venne adottato dalla Sicilia.
- Ecco cosa è successo.
Giocare a baseball a Ustica. A dirlo a voce alta, quasi non ci si crede, eppure c’è stato un tempo in cui questa piccola isola era una vera e propria capitale dello sport che si gioca sul “diamante”. Il baseball è, per eccellenza, uno sport americano, che si identifica con gli yankee e i loro cappellini con la visiera. Cosa c’entra, dunque, la Sicilia? C’entra, eccome se c’entra. Fino a un po’ più di 30 anni fa, visitando Ustica, avreste trovato tanti sportivi intenti a praticare il baseball. C’è persino un documentario che ne parla: “Gli anni del diamante” di Stefano e Mathia Coco. Ma procediamo dall’inizio e scopriamo tutta la storia.
Come è arrivato il baseball a Ustica
La storia del baseball a Ustica passa da un nome: Bruno Beneck, poliedrico talento che, nel 1971, era in vacanza proprio nell’isoletta. Osservando i ragazzini giocare, desideroso di diffondere il baseball, lo propose a Vito Ailara, gestore di un albergo. A lui spedì, dopo qualche tempo, un rifornimento di mazze, guantoni e palline. Arrivò a Ustica anche il tecnico federale Gianni Sbarra: così si iniziò a giocare. La prima partita è datata 1972. Era il mese di febbraio, un match di esibizione inserito nella cerimonia inaugurale dei Giochi della Gioventù, da giocare ad Agrigento. Ai Giochi, i ragazzi di Ustica vinsero contro Palermo, Catania e Messina: sono i campioni regionali. Nelle finali nazionali furono medaglia di bronzo. E non finisce qui.
Baseball e Softball in Sicilia
Dagli anni Settanta in poi il baseball a Ustica ha coinvolto l’intera comunità e da qui venne messa in luce l’esigenza della partecipazione femminile. Negli anni Ottanta la squadra locale partì per gli USA per ben due volte. Nel frattempo si organizzò annualmente il Trofeo delle Isole, appuntamento internazionale. La squadra femminile, Ustica Softball Club, nasce nel 1985. Gli anni Ottanta sono un periodo d’oro per questo sport e, nei Novanta, giunsero anche degli allenatori da Cuba. Tra i nomi più celebri degli atleti, quello di Clelia Ailara, figlia dell’albergatore che, nel 1971, aiutò Bruno Beneck. Nel periodo migliore a Ustica c’erano ben 230 tesserati, su una popolazione di circa mille abitanti. Cosa è accaduto, dopo? Eccovi l’epilogo.
All’apice del successo del baseball a Ustica, nel 2000, la società Ustica Baseball Club rinunciò all’iscrizione al campionato di A2. Le spese economiche erano troppo ingenti. Il softball è sopravvissuto un po’ di più, cessando le attività nel 2004. Da allora, è rimasto un bellissimo ricordo che ancora sopravvive nella memoria collettiva. Un sogno americano, ma Made in Sicily, che dimostra come la nostra isola sappia precorrere i tempi ed essere avanti grazie alla curiosità che da sempre ne anima gli abitanti. Foto da video: Ustica, gli anni del diamante.